di Monica Coviello (vanityfair.it, 31 dicembre 2024)
La politica americana ha preso una piega inaspettata: non si occupa più solo di leggi e dibattiti, ma anche di prodotti da vendere. Donald Trump, insieme ai suoi alleati, ha trasformato la sua immagine in un marchio globale vendendo tutto, dalle scarpe dorate alle candele, passando per il caffè e la nicotina. E non è il solo.
Rudy Giuliani, Tucker Carlson, Mike Huckabee e altri membri della sua cerchia hanno abbracciato questa nuova forma di monetizzazione politica. La fama e la politica si fondono per sostenere una micro-industria multimilionaria che sfrutta l’entusiasmo dei sostenitori per smerciare qualsiasi cosa. Un fenomeno che ha preso piede soprattutto a destra, con l’idea che acquistare questi prodotti significhi non solo consumare, ma anche “sostenere una causa”.
Le scarpe dorate lanciate da Donald Trump a febbraio hanno fruttato quasi 400mila dollari, e questo è solo uno dei numerosi prodotti venduti sotto il suo marchio. Tra gli altri articoli in vendita ci sono Bibbie, per le quali Trump ha guadagnato circa 300mila dollari, e una linea di profumi chiamata Fight, Fight, Fight. La lista continua con orologi, chitarre, stivali, refrigeratori per bevande, infradito, candele, bicchieri, zerbini, bottiglie d’acqua e persino un posacenere per sigari in legno di Avana. In pratica ogni prodotto sembra essere un’occasione per promuovere il marchio Trump, che è ormai diventato simbolo di una visione politica e commerciale ben precisa.
E Trump non è il solo ad aver intrapreso questa strada. Rudy Giuliani, storico alleato del presidente, ha lanciato una linea di caffè nel tentativo di risollevarsi dai problemi legali dovuti alle accuse di frode elettorale. In un video promozionale, Giuliani ha dichiarato: «Sostenere il caffè Rudy significa non solo gustarsi un buon caffè, ma anche sostenere la causa della verità, della giustizia e della democrazia americana». Allo stesso modo, Tucker Carlson ha lanciato bustine di nicotina con un messaggio contro la cultura woke, un altro cavallo di battaglia della destra.
Anche Kash Patel, candidato da Trump a capo dell’Fbi, ha contribuito a questa tendenza con il suo brand di abbigliamento on line Based Apparel, che si vanta di abbracciare lo spirito americano e il lavoro «costruito mattone dopo mattone». Mike Huckabee, ex governatore dell’Arkansas e sostenitore di Trump, ha scritto un libro per bambini intitolato Kids Guide to President Trump. Mentre il dottor Mehmet Oz, nominato da Trump alla direzione dei Centers for Medicare and Medicaid Services, è stato criticato per la promozione di integratori a base di erbe.
Il fenomeno della monetizzazione della fama politica non è nuovo, ma con Trump è stato portato a livelli senza precedenti. Come osserva Joe Conason, autore di The Longest Con: How Grifters, Swindlers, and Frauds Hijacked American Conservatism, la tradizione di sfruttare la paura e la paranoia per raccogliere soldi era nata già negli anni Cinquanta e Sessanta. Ma ciò che distingue il fenomeno attuale è la sua ampiezza e la sua quasi esclusiva presenza nel campo politico di destra: i politici di sinistra, come Barack Obama, non si sono mai prestati a simili pratiche e «non si sognerebbero mai di farlo». Come sottolinea Conason, a sinistra il «culto della personalità» che è alla base di queste iniziative non sarebbe mai stato accettato.