di Nicola Bambini (vanityfair.it, 6 aprile 2021)
Semaforo verde. Harry d’Inghilterra e Meghan Markle, a oltre sei mesi dal multimilionario accordo con Netflix, si apprestano a realizzare – tramite la Archewell Productions – il loro primo progetto per la celebre piattaforma di streaming. Stando all’annuncio che arriva dagli Stati Uniti, si tratta di una docuserie sugli Invictus Games, l’evento lanciato nel 2014 dal principe britannico che prevede la competizione in diverse discipline sportive tra veterani che hanno contratto disabilità permanenti in servizio o per causa di servizio. Heart of Invictus – questo il titolo originale – seguirà da vicino un gruppo di concorrenti e racconterà il loro passato, mostrandone la resilienza e la determinazione nel superare gli ostacoli che la vita gli ha messo davanti.La serie documenterà quindi i vari percorsi di allenamento in vista dalla manifestazione in programma in Olanda il prossimo anno (le edizioni 2020 e 2021 sono state entrambe annullate a causa della pandemia), e spiegherà inoltre come gli organizzatori collaborino con ogni nazione per supportare tutti gli atleti. «Questa docuserie aprirà una finestra su alcune storie, commoventi quanto edificanti» sono le parole di Harry riportate da Variety. «Sin dalla prima edizione degli Invictus Games sapevo che ogni concorrente avrebbe contribuito in maniera eccezionale alla creazione di questo mosaico di resilienza e determinazione. Essendo il primo progetto di Archwell Productions con Netflix, in collaborazione con la Invictus Games Foundation, non potrei essere più emozionato per il viaggio che ci aspetta e più orgoglioso per i valori che promuoviamo».
Non è dato sapere se Harry e Meghan compariranno nella serie, anche se la presenza del duca – in quanto personalità di spicco all’interno dei Giochi – pare abbastanza scontata. Di ufficiale, per adesso, ci sono soltanto due personaggi-chiave dietro la macchina da presa: il regista Orlando von Einsiedel e la produttrice Joanna Natasegara, già candidati all’Oscar nel 2015 con Virunga nella categoria documentari, statuetta che hanno vinto due anni più tardi con The White Helmets, votato dall’Academy miglior cortometraggio documentario. Le premesse per proporre un prodotto di qualità ci sono tutte.