(repubblica.it, 29 gennaio 2018)

La 60esima edizione degli Oscar della musica è stata segnata dalle rose bianche indossate dalle artiste, simbolo della lotta delle donne contro gli abusi. Al posto del fiore, la cantante Lorde ha fatto cucire sul suo abito rosso (di Valentino, N.d.C.) dei versi dell’americana Jenny Holzer, una delle artiste contemporanee più famose al mondo.

Holzer ha avuto una grande influenza sul movimento femminista soprattutto negli anni Ottanta, periodo in cui le sue frasi provocatorie, controverse e in alcuni casi contraddittore comparivano sulle insegne LED delle città oppure proiettate sulle facciate degli edifici (sentenze come «Crescete ragazzi e ragazze allo stesso modo» e «Le differenze di genere sono qui per restare»). Sulla schiena di Lorde c’erano questi versi: «Rallegrati! I nostri tempi sono intollerabili. Prendi coraggio, perché il peggio è un precursore del meglio. Solo circostanze terribili possono portare al rovesciamento degli oppressori. I vecchi e corrotti devono essere distrutti prima che il giusto possa trionfare. L’opposizione identifica e isola il nemico. Il conflitto di interessi deve essere visto per ciò che è. Non sostenere i gesti palliativi; confondono le persone e ritardano l’inevitabile confronto. Il ritardo non è tollerato perché mette a repentaglio il benessere della maggioranza. La contraddizione sarà amplificata. La resa dei conti sarà accelerata dalla messa in scena del seme dei tumulti. L’apocalisse fiorirà».