(agi.it, 14 maggio 2023)
Maggiore è il grado di unicità di una sparatoria di massa e più risonanza acquisterà il suo autore. Questa, in estrema sintesi, è la correlazione che emerge da uno studio, pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, condotto dagli scienziati della New York University di Brooklyn. Il team, guidato da Rayan Succara, Roni Barak Ventura, Maxim Belykha, Sihan Weia e Maurizio Porfiri, ha valutato 189 stragi con armi da fuoco avvenute negli Stati Uniti tra il 1966 e il 2021.
I ricercatori hanno considerato il numero di vittime, il luogo in cui sono avvenuti gli episodi, la risonanza mediatica cui sono stati associati e l’unicità degli eventi. Le sparatorie di massa, spiegano gli esperti, stanno diventando sempre più frequenti negli Stati Uniti, ma le possibili motivazioni alla base dei killer sono ancora poco comprese. Per escludere potenziali bias, gli autori non hanno considerato i dati demografici degli autori degli atti violenti, né le informazioni relative alla loro cattura o alla loro morte. Il gruppo di ricerca ha utilizzato la teoria dell’informazione per quantificare l’originalità degli eventi rispetto agli episodi precedenti, mentre la fama raggiunta dai killer è stata considerata sulla base del numero di visitatori che hanno aperto le pagine Wikipedia dedicate alle sparatorie.
Le indagini suggeriscono che gli autori tendono a pianificare meticolosamente le sparatorie in modo da differenziarsi rispetto ai propri predecessori. Questi risultati, commentano gli esperti, sollevano preoccupazioni sulle sparatorie di massa. «Riconosciamo la controversia sulla pubblicazione di un lavoro di questo tipo» scrivono gli scienziati, «si potrebbe pensare che la nostra analisi fornisca spunti interessanti per i killer di massa in cerca di fama e notorietà. Tuttavia, le ricerche precedenti sul tema sono state principalmente di natura descrittiva, il che ostacola la comprensione del modus operandi di questi criminali». «Il nostro lavoro» concludono gli autori «offre approfondimenti quantitativi sul comportamento degli autori di sparatorie di massa in cerca di fama. La base teorica di questo studio potrebbe essere utile in altri domini comportamentali, legati e non al contesto dell’aggressività».