(lastampa.it, 5 luglio 2024)
Sta diventando sempre più un caso che va oltre il calcio quello scoppiato per l’esultanza con il gesto dei Lupi Grigi fatto dal difensore della Turchia Merih Demiral dopo il suo secondo gol contro l’Austria agli ottavi di finale degli Europei di Calcio. Come era stato ipotizzato, la Uefa lo ha infatti squalificato per due partite. Decisione che ha fatto infuriare anche il presidente turco Erdoğan, che ha addirittura puntato il dito sull’aquila presente sulla maglia della Germania, padrona di casa degli Europei.
Mentre la tv di Stato turca Trt ha definito la decisione «scandalosa». La Uefa aveva aperto un’inchiesta mercoledì 3 luglio. Il giocatore della Turchia, ex di Atalanta e Juventus ma ora all’Al-Ahli, aveva mimato con le mani due lupi per salutare i tifosi turchi: si tratta del tradizionale saluto dei Lupi Grigi, un movimento estremista e nazionalista di destra della Turchia che in passato divenne noto, tra l’altro, per il coinvolgimento nell’attentato a papa Giovanni Paolo II.
Qualsiasi saluto “politico” è vietato dal regolamento della Uefa, ma l’episodio è divenuto un vero e proprio caso diplomatico: il ministro degli Interni tedesco aveva auspicato un intervento della Uefa. Il governo tedesco, in risposta, aveva quindi convocato l’ambasciatore tedesco ad Ankara. Misura analoga il giorno successivo da parte dell’esecutivo tedesco, che giovedì 4 luglio ha convocato l’ambasciatore turco a Berlino.
Demiral, dal canto suo, si era già espresso dopo la partita rivendicando la natura “patriottica” dell’esultanza: «Sono contento di averlo fatto per indicare l’identità turca. L’ho fatto perché sono fiero di essere turco. Ho visto che i tifosi lo facevano e ho voluto rispondere loro. Sono contento di averlo fatto». A questo punto il roccioso difensore, autore della doppietta che ha regalato il passaggio del turno contro l’Austria per 2-1, salterà l’impegno di sabato 6 luglio contro l’Olanda e l’eventuale semifinale.
Non l’ha affatto presa bene Recep Tayyip Erdoğan, che, parlando con i media sull’aereo di ritorno dal vertice Sco a Shanghai, ha cercato di buttare la palla in tribuna: «Qualcuno critica il fatto che i tedeschi hanno le aquile sulle loro maglie? O i francesi perché hanno un gallo come simbolo? Merih ha solo mostrato il suo entusiasmo per questa immagine». La protesta è formale: «Il nostro ministero degli Affari Esteri ha convocato i loro funzionari e si stanno prendendo le misure necessarie. Speriamo che l’unica cosa che conta sia uscire dal campo con una vittoria sabato e passare al turno successivo. Se non succede nulla di straordinario, abbiamo deciso di andare a vedere la partita».