(ilfattoquotidiano.it, 14 giugno 2024)
«Estrema destra? I campanelli d’allarme sono già suonati. Dobbiamo tutti andare a votare». Parola di Ousmane Dembélé. Non succede quasi mai che un calciatore prenda posizione su questioni politiche. Per questo le parole dell’attaccante del Paris Saint-Germain restituiscono bene quanto sia incendiaria la situazione in Francia, dove, dopo le elezioni europee, il presidente Emmanuel Macron ha sciolto l’Assemblea nazionale e indetto il voto anticipato.
Il Paese è ancora sotto choc dopo il trionfo dell’estrema destra e la possibilità di un accordo tra il Rassemblement National di Marine Le Pen e i Repubblicani. Le tensioni sono talmente forti da coinvolgere anche la Nazionale transalpina, pronta a esordire il prossimo 17 giugno agli Europei contro l’Austria. Le elezioni in Francia si terranno il 30 giugno e i calciatori hanno chiesto espressamente di poter votare per procura dal loro ritiro di Paderborn, in Germania. Il voto, infatti, cade tra l’ultima partita del Girone D contro la Polonia il 25 giugno e il possibile ottavo di finale del 2 luglio.
«La sirena d’allarme è suonata. Credo che dobbiamo mobilitarci per andare a votare. A tutti i francesi dico: andate a votare», questo l’appello di Dembélé. L’attaccante della Nazionale del ct Didier Deschamps ha aggiunto: «Ho guardato il telegiornale delle 13 e ho visto che un francese su due non ha votato. Dobbiamo tutti andare a votare», anche i calciatori. «La Federazione metterà in atto qualcosa affinché si possa votare per procura». Dembélé si è fatto portavoce di un pensiero che coinvolge molti suoi colleghi della Francia, peraltro favorita per la vittoria di Euro 2024.
La stella di una Nazionale che ha vinto un Mondiale nel 2018 e lo ha perso in finale nel 2022 è, d’altronde, Kylian Mbappé. Come Dembélé, Kingsley Coman e Dayot Upamecano: sono tutti calciatori che in qualche modo, per storia personale o per simbolicità, rappresentano la realtà delle banlieue e più in generale la multietnicità francese.
Dembélé è francese di genitori africani: è nato a Vernon in Normandia, ma è cresciuto nell’agglomerato urbano di La Madeleine d’Évreux. Probabilmente non ha dimenticato quando Jordan Bardella, attuale candidato al premierato della destra estrema di Le Pen, criticava lui e il resto della Nazionale francese per aver fatto l’inchino per il Black Lives Matter agli Europei del 2021. Un gesto contro il razzismo che, invece, la Nazionale italiana non fece. Più in generale, Rassemblement National più volte ha criticato la Francia del calcio per via di una Nazionale da loro considerata troppo multietnica. Una caratteristica che pure è un marchio di fabbrica fin dal trionfale Mondiale del 1998.
Nessun altro calciatore [finora – N.d.C.] ha avuto il coraggio di esporsi come Dembélé, ma l’orientamento è chiaro. «Ognuno ha la propria opinione. Io ho la mia, non ho bisogno di diffonderla a tutti. Ma tra noi ne abbiamo parlato: qui in ritiro ci hanno spiegato dalle possibilità di votare per “procura” e ognuno di noi farà quel che deve fare» ha dichiarato Ferland Mendy, difensore del Real Madrid e della Nazionale francese.