(ilpost.it, 15 giugno 2024)
Durante una conferenza stampa in vista degli Europei di calcio in corso in Germania, Marcus Thuram, attaccante 26enne della Nazionale francese e dell’Inter, ha invitato i suoi connazionali a votare alle prossime elezioni legislative che si terranno fra il 30 giugno e il 7 luglio. Il suo, però, non è stato un generico appello al voto: Thuram ha esortato a votare per evitare una nuova vittoria del Rassemblement National, il principale partito di estrema destra francese, il più votato alle elezioni europee della settimana scorsa in Francia.
Negli ultimi giorni i giornalisti francesi hanno chiesto a diversi giocatori che hanno partecipato alle conferenze stampa in vista delle partite degli Europei di commentare la situazione politica in Francia. Le risposte sono state perlopiù timide, con alcune eccezioni. Giovedì 13 giugno Ousmane Dembélé era stato il primo a invitare i francesi ad andare a votare; un appello cui sono seguiti quelli dell’ex attaccante del Milan Olivier Giroud e del difensore dell’Inter Benjamin Pavard. Thuram è stato ancora più esplicito. Ha definito la situazione politica «triste e molto grave», e parlato dell’eventuale vittoria del Rassemblement National come un grosso rischio: «Ogni giorno vengono trasmessi in televisione messaggi per sostenere questo partito. Come ha detto Ousmane [Dembélé] bisogna andare a votare e soprattutto tutti i cittadini devono battersi affinché il Rassemblement National non passi».
Marcus Thuram è figlio di Lilian Thuram, ex difensore della Juventus e del Parma, campione del mondo con la Francia nel 1998, oggi diventato scrittore e attivista antirazzista. Durante la sua carriera, Lilian Thuram si schierò più volte contro l’estrema destra francese. Durante i Mondiali del 2006 rispose a Jean-Marie Le Pen, all’epoca presidente del partito predecessore del Rassemblement National, che si era lamentato dei «troppi neri in Nazionale»: «Se vedete Le Pen ditegli che i giocatori della Francia si sentono francesi e amano questa maglia e la nazione. Diteglielo», disse Lilian Thuram. «E viva la Francia. Non quella che vuole Le Pen ma l’altra, quella vera».