di Francesca Galici (ilgiornale.it, 29 luglio 2020)
Quella di sapersi riciclare è una nobile arte, soprattutto se in ballo ci sono contratti interessanti con una della più grandi aziende pubbliche del Paese. Elsa Fornero, ex ministro di ferro del governo Monti, della quale sono ben note le lacrime quando annunciò la riforma delle pensioni, oggi spende le sue nozioni da economista in un quiz televisivo estivo che va in onda su Raidue, a guida di Costantino Della Gherardesca.Non partecipa certo come concorrente l’ex ministro del lavoro che ha fatto conoscere all’Italia il termine esodati. Elsa Fornero è una delle consulenti del conduttore, chiamata in causa nel corso del quiz per mano di una ruota che sceglie casualmente uno dei diversi esperti presenti nel programma. In Resta a casa e vinci né i concorrenti né gli esperti si trovano in studio, ma ognuno da casa sua cerca di aggiudicarsi la vittoria finale. Con Elsa Fornero ci sono anche altri esperti tra cui la sorte può scegliere. Come esponente di spicco della letteratura è stata chiamata Carmen Di Pietro, le cui poesie sono ormai un cult, mentre Lory Del Santo è l’esperta di cinema del programma. Per la seduzione è stata chiamata Vera Gemma e per la storia della tv a fare domande c’è un decano come Giancarlo Magalli. Enzo Miccio è l’esperto di galateo, Nicole Rossi interroga i partecipanti sullo slang giovanile e Federico Russo sul calcio.
Ai più non sfugge certo l’ironia di un personaggio come Elsa Fornero in un pool così variegato di esperti delle discipline più varie e d’altronde, nella rosa degli esperti di Costantino Della Gherardesca, l’ex ministro del Lavoro e delle Politiche sociali è affiancata da un personaggio che ha ottenuto addirittura una “nomination” durante lo spoglio dei voti per l’elezione del Presidente della Repubblica nel 2015: Magalli era già salito al Colle forte delle “Quirinarie” del Fatto Quotidiano. La varietà dei concorrenti rispecchia quella degli esperti e così troviamo Elsa Fornero che, con la consueta austerità che ha caratterizzato il suo mandato al dicastero del Lavoro, chiede a dei “coristi” napoletani “Qual è il nome che diamo alla situazione di un’impresa nella quale le uscite sono superiori alle entrate in un dato periodo di tempo”. E se loro rispondono “deficit”, correttamente come hanno fatto, la lady di ferro del governo Monti non si compiace della cultura dei giovani ma lancia quella che sembra essere una stilettata: “Vale anche per uno Stato quando questo spende di più di quanto incassa”. Chiaro?