di Marina de Ghantuz Cubbe (repubblica.it, 28 dicembre 2022)
«Vola vola l’olandesina, sopra i prati e sulla collina e ad ognuno porterà qualche momento di felicità», cantava nel 1979 Donatella Bianchi, oggi candidata nel Lazio per il MoVimento 5 Stelle e al tempo volto esordiente della televisione. Un lungo percorso che l’ha portata alla conduzione di Linea blu su Rai 1: nata a La Spezia 59 anni fa, del mare ha fatto non solo il format del sabato pomeriggio, ma una battaglia personale per tutelarlo e valorizzarlo.
«Transizione ecologica, salvaguardia ambientale e lotta alle disparità sociali hanno contraddistinto la mia vita professionale e la mia crescita come cittadina», le prime parole di Bianchi dopo l’ufficializzazione della sua corsa nella Regione al voto il 12 e 13 febbraio da parte di Giuseppe Conte. «Si tratta di valori non negoziabili che giorno dopo giorno ho ritrovato nell’azione politica del MoVimento 5 Stelle». La scelta da parte dell’avvocato pugliese è stata una sorpresa anche per la maggior parte dei pentastellati (il nome della Bianchi era tra le opzioni da giorni e a saperlo erano in pochi fedelissimi) che, anzi, sono stati in ambasce fino a ieri per il ritardo con cui ci stava muovendo nel Lazio. Che la questione fosse strategica non è un’ipotesi presa in considerazione: ha contato più che altro il fatto che i profili sondati o che comparivano tra i desiderata del M5S hanno dato in gran parte picche.
Ma i nomi che hanno preso a circolare nelle ultime settimane non sono andati in porto: da quelli delle giornaliste Bianca Berlinguer e Luisella Costamagna, passando per l’idea appena sfiorata della senatrice Ilaria Cucchi. Poi sembravano in lizza il presidente dell’Inps Pasquale Tridico e l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio. Alla fine è arrivato il sì da parte di Bianchi. La quale, prima degli incarichi istituzionali (svolti proprio nei governi Conte I e II) e di questa nuova sfida, ha fatto una lunga gavetta nel mondo del piccolo schermo. Ovvero da quando, nel 1978, ha debuttato a soli 15 anni nel programma Domenica in, allora condotto da Corrado. Mantoni per lei è stato un vero e proprio mentore e l’ha portata anche al Gran Canal, varietà andato in onda su Rai 2 negli anni Ottanta.
Era in questo periodo che una giovanissima Bianchi prestava la voce per la pubblicità della Mira Lanza, azienda all’epoca leader nella produzione di saponi. Poi, alle bolle non esattamente ecologiche del detersivo, Bianchi ha preferito il mare. Sempre in casa Rai: dal 1985, quando ottiene il tesserino da giornalista professionista, collabora con la trasmissione Sereno variabile, all’epoca condotta da Osvaldo Bevilacqua (che poi diventerà il suo primo marito) e Maria Giovanna Elmi. Diventa l’inviata della rubrica Viaggi d’Autore e quando scoccano gli anni Novanta conduce il Tg Regionale del Lazio e poi la rubrica Tgr Italia Agricoltura, fino al 1994. Un anno cruciale perché inizia la lunga esperienza con Linea blu, ancora oggi in corso (il programma però è fermo, come ogni anno, fino ad aprile).
Chi ha lavorato con lei la definisce una professionista molto lucida e attenta, particolarmente multitasking. E in effetti, negli anni, gli incarichi e i riconoscimenti anche prestigiosi si sono moltiplicati. Nel 2010, dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, viene insignita dell’onorificenza di Commendatore dell’ordine al merito della Repubblica italiana. Due anni dopo è il momento della medaglia d’oro al merito della Marina militare, conferitale proprio per il successo della trasmissione di cui è anche autrice. A consegnargliela è l’ammiraglio Giuseppe De Giorgi, che, qualche anno dopo, riceve da Bianchi la nomina di ambasciatore del Wwf. Dal 2014 la conduttrice tv diventa, infatti, presidente dell’associazione ambientalista e la reciprocità di titoli e onorificenze con De Giorgi crea qualche polemica, essendo letta come un vero e proprio scambio.
Ed ecco che, dal 2019 in poi, i rapporti con Giuseppe Conte s’infittiscono: dall’allora ministro dell’Ambiente Sergio Costa, Bianchi riceve l’incarico di presidente del Parco delle Cinque Terre, uno dei più importanti d’Italia. A ratificare la nomina è il governatore Giovanni Toti, che oggi però chiede a Bianchi di fare un passo indietro. Invece nel 2020 viene chiamata anche nella task-force di Vittorio Colao, cui Conte aveva affidato il compito di promuovere un piano per la ripartenza nella cosiddetta “fase due” della pandemia.