(ilpost.it, 22 marzo 2022)
La settimana scorsa la cantautrice country americana Dolly Parton ha detto di essere molto grata e lusingata dalla candidatura ricevuta per entrare nella Rock & Roll Hall of Fame, il popolare museo di Cleveland che annualmente celebra una serie di musicisti che hanno fatto la storia del rock, ma ha chiesto «rispettosamente» di essere tolta dall’elenco dei candidati al riconoscimento sostenendo di non esserne all’altezza. Diventata famosa soprattutto negli anni Settanta e Ottanta grazie a canzoni come Jolene, 9 to 5 e Here You Come Again, Parton è considerata un’icona del country ma ha ispirato nei decenni artiste e artisti di ogni genere musicale e generazione, diventando popolarissima e amata, oltre che per la gran voce e il talento, anche per il suo carisma, il suo aspetto appariscente e la sua autoironia.
Di recente, a 76 anni, Parton è tornata spesso nelle cronache per dichiarazioni e attività particolarmente celebrate e apprezzate, anche tra i più giovani, attraversando una ennesima fase di popolarità. Dolly Parton, pseudonimo di Dolly Rebecca Parton Dean, nacque il 19 gennaio 1946 nel Tennessee. Quarta di 12 figli di una famiglia di agricoltori, cominciò a cantare fin da bambina, prima in chiesa e poi in radio e in alcuni programmi televisivi locali. Il giorno dopo essersi diplomata, nel 1964, si trasferì a Nashville e firmò un contratto discografico: all’inizio della sua carriera registrò alcune canzoni rock ’n roll, senza molto successo, però poi ritornò al country e iniziò a comparire nelle classifiche nazionali con canzoni come Dumb blonde, Just someone I used to know e Coat of many colors, le ultime due in coppia con il cantante Porter Wagoner.
Dai primi anni Settanta Parton cominciò a distinguersi come artista capace di combinare le classiche strutture del country con elementi più pop e trasversali. Negli anni successivi recitò in alcuni film, tra cui la commedia Dalle 9 alle 5… Orario continuato (9 to 5), di cui curò anche la colonna sonora, candidata agli Oscar. I will always love you, un’altra sua famosissima canzone, fu rifatta da Whitney Houston nel 1992 in una versione diventata ancora più celebre. In oltre cinquant’anni di carriera, Parton ha registrato più di 50 dischi in studio e venduto più di 100 milioni di copie in tutto il mondo; si è esibita in centinaia di concerti e ha ottenuto decine di premi musicali, tra cui 11 Grammy Awards. Da tempo è inclusa nella Songwriters Hall of Fame, ha una sua “stella” nella celebre Hollywood Walk of Fame e naturalmente è una delle leggende della Country Music Hall of Fame. È considerata una delle principali celebrità del mondo dello spettacolo americano anche per via della sua ostentata presenza scenica, fatta di abiti appariscenti e folte parrucche bionde. Secondo la rivista Time fa anche parte delle 100 persone più influenti del 2021.
La Rock & Roll Hall of Fame, che peraltro è gestita da una fondazione spesso oggetto di critiche per la poca trasparenza delle nomine e che in generale è considerata una macchina da soldi più che un museo, ha descritto Parton come un’artista dal talento «prodigioso», «una leggenda vivente e un esempio di empowerment femminile», aggiungendo che la sua «femminilità che non ha bisogno di scuse» rivela un innato intuito per gli affari: «una risorsa» in un’industria musicale dominata dagli uomini. Come ha osservato Rolling Stone in un articolo dal titolo che si può tradurre più o meno con “Perché Dolly Parton appartiene eccome alla Rock & Roll Hall of Fame”, Parton ha la baldanza di Ronnie Spector, il talento compositivo di Carole King e l’astuzia commerciale di Taylor Swift o Beyoncé, cantanti che secondo la rivista saranno probabilmente incluse in futuro nella Hall of Fame.
Oltre che per il proprio talento, Parton si è spesso fatta notare per l’umorismo, l’umiltà e l’autoironia, per esempio per le battute in cui scherza sul fatto di essere bionda. Ha partecipato a numerosissimi programmi televisivi, e grazie al suo stile e alla sua personalità è stata citata come riferimento da molte drag queen e persone della comunità Lgbt+. Negli anni però si è anche dedicata a molte cause umanitarie, aprendo centri di riabilitazione per tossicodipendenti e una fondazione non profit che si occupa di combattere l’abbandono della scuola tra i giovani, e che per dare l’idea ha distribuito più di 175 milioni di libri a bambine e bambini in tutto il mondo. Da piccola, ha spesso raccontato Parton, a casa sua l’unico libro presente era la Bibbia. Tra le altre cose, nel 2020 ha poi donato un milione di dollari alla ricerca per lo sviluppo del vaccino contro il Covid-19 di Moderna. I dipendenti del parco di divertimenti che ha aperto nel Tennessee nel 1986, Dollywood, possono inoltre frequentare l’università senza preoccuparsi di dover pagare la retta, se lo vogliono: la cantante infatti ama incoraggiarli a studiare e a continuare a migliorare sé stessi, ha detto un portavoce del parco al Washington Post.
In una recente intervista data al settimanale Parade per presentare il suo nuovo libro – un thriller intitolato Run, Rose, Run e scritto in collaborazione con James Patterson – Parton ha detto che «se hai i soldi e hai cuore e non sei troppo egoista puoi fare un sacco di bene». Il suo libro è attualmente al primo posto della lista dei bestseller del New York Times e nei prossimi mesi verrà trasformato in un adattamento cinematografico in cui reciterà anche la stessa Parton. David Draiman, cantante della band nu metal Disturbed, ha scritto su Twitter che nominare Parton alla Rock & Roll Hall of Fame è la cosa «più punk rock» che l’organizzazione potesse fare, aggiungendo che lei «è semplicemente favolosa».
Tradizionalmente il riconoscimento è dedicato ad artiste e artisti che hanno avuto una grande influenza sulla musica rock, ma negli ultimi anni sono stati inclusi anche cantanti pop e rapper, tra cui Whitney Houston, Janet Jackson e Jay-Z; adesso tra gli altri candidati ci sono per esempio Eminem, Lionel Richie e Dionne Warwick, oltre a band rock come MC5, Judas Priest e Rage Against the Machine. Parton ha detto a Billboard che non si aspetta di essere effettivamente inserita nella Hall of Fame del rock, ma ha aggiunto che in ogni caso la candidatura le ha fatto venire voglia di incidere «un album rock ’n roll eccezionale», che come ha scritto su Twitter è una cosa che avrebbe «sempre voluto fare» anche grazie all’incoraggiamento del marito, che ha definito «un grande patito del rock ’n roll». Il riconoscimento verrà assegnato il prossimo maggio. La Rock & Roll Hall of Fame ha comunque deciso di non ritirare la sua candidatura.