(vanityfair.it, 7 giugno 2024)
Si temeva che la guerra tra la Corea del Nord e il suo nemico del Sud si sarebbe combattuta con i missili balistici. In questi giorni, invece, il confronto si sta intensificando con i palloncini. In risposta all’invio di palloncini pieni di rifiuti da parte di Pyongyang, i disertori nordcoreani hanno inviato alla loro ex patria dollari, musica K-pop e 200mila volantini che criticano il regime del leader nordcoreano Kim Jong-un.
Un ritorno al mittente, dopo che la scorsa settimana la Corea del Nord aveva rilasciato verso il Sud quasi mille palloncini contenenti rifiuti, mozziconi di sigaretta e quelli che sembravano essere escrementi. Una foto diffusa dal gruppo di disertori mostra un attivista che regge un grande poster con le foto di Kim e della sua influente sorella, Kim Yo-jong. «Il nemico del popolo Kim Jong-un ha inviato sporcizia e rifiuti al popolo sudcoreano, ma noi disertori stiamo inviando verità e amore ai nostri compagni nordcoreani», si legge sul manifesto.
All’inizio di questa settimana, il gruppo ha rivelato che il 10 maggio aveva già inviato al Nord dei palloncini con circa duemila chiavette Usb contenenti canzoni del cantante sudcoreano Lim Young-woong e altre opere K-pop. Si ritiene che questo abbia causato il recente diluvio di palloncini pieni di rifiuti nella direzione opposta.
Secondo quanto riferito, la Corea del Nord ha accettato d’interrompere temporaneamente i voli dei palloni aerostatici dopo che Seul ha messo in guardia da misure «insostenibili», tra cui la ripresa della trasmissione di propaganda e musica pop attraverso una rete di altoparlanti posizionati lungo la costa di altoparlanti collocati lungo la Zona Demilitarizzata (Dmz), una striscia di terra che divide la penisola dalla fine della Guerra di Corea del 1950-53.
Le campagne di invio di palloni aerostatici sono un classico della guerra non dichiarata tra i due fratelli nemici. L’ultimo episodio ha spinto il presidente sudcoreano Yoon Suk Yeol a sospendere un accordo raggiunto nel 2018 per ridurre le tensioni transfrontaliere. La decisione significa che la Corea del Sud potrebbe riprendere le esercitazioni a fuoco vivo e le trasmissioni anti-Kim vicino al confine. La ripresa delle trasmissioni farebbe infuriare il Nord, che ha già minacciato di distruggere gli altoparlanti con l’artiglieria se non verranno spenti.