L’intervista / Parla l’attore francese che nel 2013 prese il passaporto russo: «Hollande è semplicemente ridicolo»
di Guido Andruetto («la Repubblica», 6 settembre 2014)
A fine agosto a Riga, in Lettonia, Gérard Depardieu aveva fatto scena muta. Alla conferenza stampa aveva dribblato con un «no comment» le insistenti domande sulla crisi in Ucraina. E ancora l’altro ieri, a Belgrado, ospite del premier serbo Aleksandar Vucic, l’attore francese che nel 2013 ha ottenuto il passaporto russo, ha scelto di rilasciare solo alcune scarne dichiarazioni per criticare le iniziative dell’Europa contro la Russia. Oggi, raggiunto al telefono, l’interprete di Cyrano de Bergerac accetta di esporcele. Senza freni.
Depardieu, perché difende Putin?
«È un uomo molto intelligente. Ed è una persona indipendente. Mi ha detto più di una volta che prima delle conferenze stampa, anche le più importanti, non legge mai i giornali per evitare di venirne influenzato. Sulla questione dell’Ucraina la gente in Russia lo sta sostenendo. Io oggi possiedo un appartamento a Mosca e una casa a Saransk. Conosco bene la Russia e la sua gente. Sono stato lì pochissimo tempo fa e ho incontrato solo persone schierate contro gli americani e contro la posizione presa dall’Europa. Tutti difendono Putin».
Lei ha elogiato la Serbia perché non si è allineata agli altri europei sul conflitto in Ucraina. Oggi che dice?
«L’Europa si sta facendo condizionare dalle pressioni degli Usa e non mostra autonomia di pensiero e di azione. Sull’Ucraina si sta sbagliando tutto. Quella non è una guerra, è una divisione tra due popoli. È una storia che ha radici antichissime, bisogna tornare indietro al XII secolo con il declino dello Stato unitario kievano. Ci troviamo di fronte ad una separazione tra Est e Ovest, come a Berlino dopo la guerra. Conosco bene l’ex presidente dell’Ucraina Viktor Yushenko, siamo molto amici. Lui me l’ha ripetuto: unire Est e Ovest dell’Ucraina è impossibile. A parte la tregua, forse finirà tutto con la costruzione di un muro umiliante per tutti, ma Putin dovrebbe riuscire ad aggiustare le cose al più presto».
In che modo, scusi?
«Guardi, posso dirle che Putin è molto sicuro di sé perché non si sta preoccupando del blocco e delle sanzioni da parte dell’Europa. È solo in attesa che arrivi novembre per interrompere i flussi di gas. Le cose sono già decise, bloccherà il gas per l’inverno. E questo lo sa benissimo il presidente ucraino Poroshenko, con cui Putin ha parlato. La situazione secondo me si risolverà in questo modo senza ulteriore spargimento di sangue. Putin ha già preso accordi con il presidente dell’Azerbaigian e anche con l’Armenia per far passare il gas dalla Turchia».
Lei invece attacca ferocemente l’Europa su questa vicenda.
«Non posso fare diversamente. La Francia per esempio sta facendo una figura vergognosa sulla scena politica internazionale. Ma mi chiedo dove sia finita la sinistra francese. È disorientata, allo sbando. Gli Usa spingono perché l’Europa prenda iniziative sempre più dure contro la Russia, e anche la Francia si accoda con un presidente che lancia minacce come un ragazzino irresponsabile».
In che senso?
«Il comportamento di Hollande nel quadro della crisi in Ucraina è semplicemente ridicolo: non mi viene in mente un’altra espressione per commentare le minacce che ha rivolto a Putin di non consegnare alla Russia la prima delle due portaelicotteri Mistral. Solo un bambino si comporterebbe così. Non è un gioco, questo. In Francia migliaia di posti di lavoro sono a rischio se queste commesse vengono cancellate».