De Niro contro Trump

(ilpost.it, 29 maggio 2024)

Martedì il celebre attore statunitense Robert De Niro (Il padrino, Taxi Driver, C’era una volta in America) ha tenuto un discorso davanti al tribunale di Manhattan dov’è in corso il processo penale contro Donald Trump, il primo contro un ex presidente degli Stati Uniti. Nel suo discorso, De Niro ha espresso in modo molto diretto ciò che pensa di Trump: lo ha definito un «pagliaccio», e ha detto che una sua possibile rielezione rappresenterebbe una minaccia per la città di New York e per gli Stati Uniti in generale.

Quando gli è stato chiesto se pensava che Trump dovesse andare in prigione, ha risposto in modo perentorio: «certamente». L’intervento di De Niro era stato pianificato dagli organizzatori della campagna elettorale di Joe Biden per le prossime elezioni presidenziali, che si terranno a novembre. De Niro, insomma, ha parlato come “surrogate” di Biden, termine che, negli Stati Uniti, indica i sostenitori di un determinato candidato che scelgono di parlare pubblicamente per suo conto per fargli guadagnare consensi.

De Niro ha anche menzionato il processo civile di gennaio in cui Trump fu condannato a risarcire con 83,3 milioni di dollari la giornalista E. Jean Carroll, che lo aveva accusato di aver gravemente danneggiato la sua reputazione negando di averla aggredita sessualmente. «A solo un paio di isolati da qui una giuria lo ha ritenuto responsabile di stupro», ha detto De Niro.

I giornali statunitensi hanno scritto che i modi e i toni dell’intervento di De Niro rappresentano una svolta nella strategia comunicativa degli organizzatori della campagna elettorale di Biden, che, fino a questo momento, avevano deciso di parlare il meno possibile dei processi di Trump. Insieme a De Niro, davanti al tribunale di Manhattan, c’erano anche Harry Dunn e Michael Fanone, due agenti che prestavano servizio durante l’assalto al Congresso degli Stati Uniti del 6 gennaio 2021 da parte dei sostenitori di Trump.

Recentemente De Niro aveva prestato la sua voce per realizzare uno degli spot della campagna presidenziale di Biden. Nello spot, intitolato Snapped e pubblicato la scorsa settimana, si sente De Niro dire che Trump «minaccia di diventare un dittatore» e di «abolire la Costituzione», e che «vuole vendetta e non si fermerà davanti a nulla pur di ottenerla». Non è una novità che De Niro, che è notoriamente un sostenitore del partito Democratico, prenda pubblicamente posizione nei confronti di Trump.

I due iniziarono a beccarsi nel 2011, quando Trump era ancora solo un uomo d’affari e De Niro lo criticò per aver detto di voler vedere il certificato di nascita di Barack Obama. Poco prima che Trump venisse eletto, De Niro lo definì «platealmente stupido», «un artista della cazzata», «un delinquente», «un idiota», «una disgrazia nazionale», «una vergogna per questo Paese». Tra le altre cose De Niro diede a Trump del cane e del maiale, e disse che gli avrebbe dato volentieri un pugno in faccia.

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