di Lillo Aldegheri (corrieredelveneto.corriere.it, 28 ottobre 2021)
Damiano Tommasi ha pronunciato il fatale «sì», anche se chiede di compiere un «percorso» assieme ai partiti prima di dare annunci ufficiali e definitivi. Dopo un ultimo incontro con i vertici dei partiti, mercoledì sera, l’ex centrocampista dell’Hellas, della Roma e della Nazionale ha dato la sua disponibilità per candidarsi a sindaco di Verona alla guida di un centrosinistra «ampio», che dovrebbe comprendere tutte (o quasi) le anime della coalizione: dal Pd a Sinistra in Comune, da Traguardi (il movimento cui Tommasi è da sempre più vicino) ai Verdi e a Più Europa, mentre si attende la scelta del MoVimento 5 Stelle. I leader dei partiti si erano ritrovati tra loro anche lunedì, ma l’incontro di ieri sera è stato quello decisivo.
Tommasi si è detto conscio della complessità dei temi che dovrà affrontare ma ha aggiunto di confidare nel leale aiuto, oltre che sul sostegno politico, delle forze che lo hanno prescelto. Al termine della riunione, un comunicato (scritto in rigidissimo «politichese») spiegava che adesso «partirà un percorso unitario e aperto sui temi e le prospettive di Verona»; aggiungendo che «Tommasi ha dato la disponibilità a confrontarsi con tutte le realtà per un’idea alternativa di città in vista della possibile formalizzazione della sua candidatura». La vicenda si trascinava ormai da quasi un anno. Tommasi aveva partecipato a un’iniziativa del movimento Traguardi già nel settembre del 2019, al Teatro K2, ma i primi contatti per una candidatura a sindaco (dialogando con Tommaso Ferrari ma anche con esponenti del Pd come Alessia Rotta e Diego Zardini) risalgono al dicembre del 2020. Nel gennaio di quest’anno il progetto si era fatto più solido, ma l’ex calciatore voleva attendere l’esito di una battaglia per un possibile, prestigioso incarico a livello internazionale per conto dell’Associazione Calciatori.
Damiano Tommasi ha 46 anni, è originario di Sant’Anna d’Alfaedo, è sposato e ha sei figli. Era stato tra i possibili candidati a sindaco anche alle elezioni del 2017. Nello scorso maggio aveva partecipato a un’iniziativa, sempre del gruppo civico Traguardi, a Villa Mirandola di Pescantina, ma anche in quella occasione si era tenute aperte tutte le strade, mentre si moltiplicavano ipotesi e valutazioni. Un sondaggio del marzo scorso dava alla sua candidatura un consenso del 31,3 per cento. Un altro sondaggio, nel gennaio di quest’anno, lo dava invece al 28 per cento e secondo una terza rilevazione, di agosto, il 16 per cento dei veronesi sarebbe convinto che Tommasi diventerà sindaco. Tutti numeri ipotetici visto che, quando le rilevazioni sono state fatte, nessuno sapeva se Tommasi si sarebbe candidato e nessuno sapeva (come ancora oggi non è dato sapere) se la Lega appoggerà la ricandidatura di Federico Sboarina o se preferirà allearsi (al primo o al secondo turno) con Flavio Tosi, ipotesi su cui nel Carroccio continua il confronto-scontro. Nell’incertezza, un ennesimo sondaggio ha chiesto ai veronesi, nei giorni scorsi, di valutare, oltre a Tommasi, anche altri possibili candidati a sindaco (Alessia Rotta, Michele Bertucco, Federico Benini e Tommaso Ferrari). Il sì di Tommasi, ovviamente, spazza via tutte queste ipotesi e apre di fatto la campagna elettorale del centrosinistra per le la corsa a sindaco.