(quotidiano.net, 23 agosto 2024)
«Kamala Harris, si. Se puede». A tradurre in spagnolo lo slogan lanciato da Barack Obama, «Yes she can», è stata Eva Longoria, che ieri è salita sul palco della convention di Chicago per dare la sua benedizione alla candidata dem. «Somos familia, in America siamo tutti la stessa famiglia e dobbiamo guardarci le spalle». L’attrice e modella texana di origini messicane era lì per legittimare la candidatura della Harris all’elettorato ispanoamericano.
Una delle tante celebrities che hanno prestato il loro volto per la campagna di Kamala Harris. La popstar Beyoncé non è salita sul palco ma ha regalato la sua voce e la sua canzone Freedom, che ha accompagnato la cascata di palloncini sulla Harris alla fine del suo discorso.
A dare spettacolo dal vivo ci hanno pensato Stevie Wonder, che ha intonato Higher Ground, John Legend che si è esibito con Sheila E. e un corpo di ballo tutto al femminile, e infine Pink – cento milioni di dischi venduti in tutto il mondo –, da mesi impegnata nella lotta per i diritti riproduttivi, mentre l’inno americano è stato cantato dalle Chicks, il gruppo texano di musica country formato da tre donne: Natalie Maines, Martie Maguire e Emily Strayer.
Non solo i big della musica: per la prima volta guest star di una convention dem, a sorpresa, è spuntata la star tv Oprah Winfrey. «Scegliamo il meglio dell’America», il motto che ha condito il suo divertente show contro Donald Trump. Non è mancata la stoccata al vice J.D. Vance: «Se una casa va a fuoco non chiediamo di che razza è il proprietario. E se la casa è di una gattara senza figli salviamo anche il gatto», riferendosi alle parole di Vance che, nel 2021, criticò le donne senza figli definendole «gattare infelici inadatte a governare».
«I valori e il carattere contano» ha proseguito Winfrey, sfoggiando un completo pantalone di Christian Siriano viola, il colore degli Stati in bilico. «E, più di qualsiasi altra cosa, alle elezioni del 2024 sono in gioco la decenza e il rispetto. Fra poco insegneremo ai nostri figli come questa ragazza figlia di una madre indiana e un padre giamaicano è cresciuta fino a diventare il 47° presidente degli Stati Uniti».
Direttamente da Parigi, fresco campione olimpico, è apparsa anche la star dell’Nba Stephen Curry con un videomessaggio a sostegno di Kamala Harris, due giorni dopo il suo coach Steve Kerr. Un endorsement che può valere un sacco di voti, data la notorietà di Curry, che travalica gli Stati Uniti.