Le reazioni delle star che si erano schierate con Hillary Clinton dopo la sconfitta. Madonna pubblica le foto di due clown piangenti e poi un video delle proteste, Springsteen tace. I più combattivi scendono per le strade con i manifestanti
di Beatrice Montini (corriere.it, 10 novembre 2016)
Lady Gaga, Madonna, Kate Perry, Bon Jovi, Bruce Springsteen, George Clooney e molti altri. A niente sono valsi gli endorsement delle super-star per Hillary Clinton, sconfitta dal miliardario (per molti osservatori «impresentabile») Donald Trump.E il giorno dopo la disfatta le reazioni social non si fanno attendere. Ironia, delusione, commozione, ma anche speranza e poi rabbia. Tanto che non mancano i vip che decidono di scendere in piazza con i manifestanti che stanno protestando contro il neo presidente in varie città degli Usa. Lady Gaga (la cui foto mentre abbraccia Hillary è diventata quasi l’icona della sconfitta) rimane combattiva e su Instagram e Twitter pubblica le foto della sua protesta a New York sotto la Trump Tower: «Love Trumps Hate» recita il cartello che la star tiene in mano e che è diventata il motto delle proteste che sono scattate spontaneamente negli Usa dopo la vittoria di Trump. Prima del voto i suoi account social avevano cambiato nome in «#VoteHillary», adesso appaiono come «#CountryOfKindness». Clown tristi e piangenti: così Madonna commenta la sconfitta di Hillary che la cantante aveva sostenuto in ogni modo. Non solo con un concerto a sorpresa, chitarra in mano, in strada a Washington prima dell’«Election Day», ma anche con promesse bollenti dal Madison Square Garden. Secondo quanto scrive il «Daily Mail» anche la regina del pop è stata vista tra i manifestanti che protestavano a New York. certo è che sul suo account Instagram ha postato un breve video del corteo nella Grande Mela. Non si rassegna nemmeno Kate Perry che su Twitter posta prima messaggi di disperazione («Spazzerò via con le lacrime le mie ciglia finte questa notte») e poi — mentre la protesta cresce nelle strade — di incitazione («La rivoluzione sta arrivando») ma anche di richiamo a manifestazioni democratiche e pacifiche. Anche il regista Michael Moore (sostenitore della prima ora di Bernie Sanders, e che aveva ipotizzato nei mesi scorsi una possibile vittoria di Trump), non nasconde sui social il suo dolore per la sconfitta di Clinton e si unisce alle proteste a New York. Cher tifa per i manifestanti dal suo account Twitter dopo aver espresso la sua delusione per la vittoria di Trump. Come testimoniano le foto postate su Twitter da vari account, anche la cantante e attrice statunitense era tra i manifestanti a New York. «Se vince lui — aveva detto Cher prima del voto — sarò costretta a lasciare il pianeta». Pieno di speranza (ma anche di malinconia) il commento di Jon Bon Jovi: il cantante aveva fortemente sostenuto la candidatura di Hillary ed era salito sul palco (insieme a Bruce Springsteen) all’Independence Mall di Philadelphia per la chiusura della campagna dell’ex first lady. Tace invece Bruce Springsteen, che pur aveva sostenuto fortemente la candidata democratica. Sui social i post del «Boss» sono rimasti fermi al giorno prima delle elezioni. Ironico il commento di Mick Jagger. Su Twitter la voce degli Stones ha scritto: «Stavo guardando le notizie… forse mi chiederanno di cantare You can’t always get what you want all’Inauguration day, ha!». Da sottolineare che, durante la campagna elettorale, i Rolling Stones avevano diffuso un comunicato in cui ricordavano a Trump di non aver mai concesso l’autorizzazione ad usare la loro musica: il tycoon aveva infatti festeggiato la prima vittoria nelle primarie sulle note di Start me up.