(blitzquotidiano.it, 12 marzo 2020)
Il crocifisso parlante di Don Camillo esposto davanti alla chiesa di Brescello, il paesino in provincia di Reggio Emilia protagonista nei racconti di Giovannino Guareschi. Ce lo ha messo il parroco del paese, Evandro Gherardi, per proteggere la comunità dal Coronavirus.A darne notizia, su Facebook, è lo stesso prete, che ha pubblicato anche alcune foto del crocifisso posizionato all’esterno della chiesa, davanti all’ingresso principale. «Da stamattina, il Crocifisso di don Camillo – ha scritto il sacerdote – è esposto all’esterno della chiesa di Brescello. Cristo, morto e risorto per la nostra salvezza, faccia cessare la pandemia su Brescello, l’Italia e il mondo intero! Noi facciamo la nostra parte: restiamo a casa e preghiamo!».
Era proprio a quel crocifisso che si rivolgeva il prete interpretato dall’attore Fernandel nei film girati negli anni Cinquanta, ricevendo poi ammonimenti o frasi rassicuranti. Al centro dei suoi dialoghi con l’Altissimo il contrastato rapporto col sindaco comunista Peppone, interpretato da Gino Cervi. In realtà per i film furono scolpite tre versioni del crocifisso, con tre espressioni del volto diverse, interscambiabili in base alle scene da realizzare. Ma solo una è la versione sopravvissuta negli anni, ed è stata collocata in una cappella laterale della chiesa dopo essere stata benedetta.