di Pietro Salvatori (huffingtonpost.it, 18 luglio 2021)
La fortuna è cieca, e anche con un po’ di fortuna, considerate le recenti vicissitudini, Giuseppe Conte è riuscito infine a issarsi alla guida del MoVimento 5 Stelle. La sfiga, invece, ci vede benissimo. Così quando l’ex premier ha caricato su YouTube il video con il quale ha presentato il nuovo Statuto, a molti in Parlamento non è sfuggito un dettaglio nei sottotitoli automatici che il portale di streaming offre come tool ai suoi utenti. Quando Conte ha citato le origini del MoVimento, nato dalla “passione di Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio”, ecco che il nome del guru pentastellato è stato improvvidamente trasformato in “Cazzareggio”.
Colpa del programma di traduzione automatica di YouTube, certo, forse anche un po’ della voce tendente al nasale di Conte, tanto è bastato a far scorrere ipotesi di complotto. Che Conte stesse leggendo un testo che nella sua versione originale sbertucciava il cofondatore e che per un errore è rimasto anche in quella definitiva? O, peggio, che sia stata lasciata appositamente così per lanciare non si sa bene quale messaggio? Nulla di tutto ciò, ovviamente, e chi ha un minimo di dimestichezza con il portale sa che inciampi del genere sono all’ordine del giorno. Certo è che il nuovo capo del MoVimento 5 Stelle non è stato proprio fortunato, per usare un eufemismo. Anche perché proprio a causa del figlio di Gianroberto Casaleggio, Davide, e della lunghissima battaglia sul database degli iscritti si è inceppata la sua discesa in campo, prima per andare a sbattere sul muro di Grillo, poi scavalcato dopo giorni di bombardamenti reciproci come non fosse successo nulla.
È indubitabile che il nuovo ponderoso Statuto, trentanove pagine dense di ansia normativa che regoli ogni micro-aspetto della vita associativa dei nuovi 5 Stelle, cozzi brutalmente con l’idea liquida, quasi vaporosa, che Gianroberto aveva del MoVimento, con il suo “Non Statuto” di tre paginette che già dal nome rappresenta una bocciatura anticipata del nuovo corso. Ma anche così “Cazzareggio” sarebbe stato francamente troppo. Dunque molta sfiga e nessun complotto, svelato l’arcano si ride e non si va a cercare immaginifiche spiegazioni nel torbido delle contraddizioni interne e di quelle generate dall’adesione al governo, dalla giustizia alla transizione ecologica, un bagno di sangue che Conte si dice pronto a curare con trasfusioni per rimetter dentro quel che rischia di scivolare via delle riforme approvate dai suoi governi e che rischiano di essere smantellate. Anzi, già non si ride più.