Condannato alla fustigazione il regista iraniano Mohammad Rasoulof, Orso d’Oro a Berlino

(repubblica.it, 9 maggio 2024)

Cinque anni di carcere, la confisca dei beni e la fustigazione: questa la condanna comminata a Mohammad Rasoulof, regista iraniano vincitore dell’Orso d’Oro al Festival di Berlino con il film Il male non esiste. L’accusa è di aver fatto parte di un complotto contro la sicurezza nazionale realizzando film e documentari contro il regime.

Imdb

Rasoulof era stato arrestato nel marzo del 2010 insieme al collega Jafar Panahi per atti e propaganda ostili a Mahmud Ahmadinejad e alla Repubblica islamica dell’Iran. Nel dicembre dello stesso anno i due registi erano stati condannati a sei anni di carcere con il divieto di realizzare altri film e rilasciare interviste ai media; la pena era stata poi ridotta a dodici mesi e infine i due erano stati assolti. Nel maggio del 2011 a Rasoulof era stato concesso di partecipare al Festival di Cannes, dove aveva presentato Be omid e didar, premiato per la miglior regia nella sezione Un Certain Regard.

Nel febbraio del 2020, costretto agli arresti domiciliari e con il passaporto confiscato, Rasoulof non aveva ottenuto il permesso di viaggio per accettare personalmente l’Orso d’Oro a Berlino. Pochi giorni dopo la cerimonia, venne condannato a un anno di carcere. Il suo ultimo film, The Seed of the Sacred Fig, parteciperà in concorso al prossimo Festival di Cannes.

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