Non solo figli e nipoti col derby tra le eredi Mussolini. E Alessandro «detta Alessia», proprietaria di un club privé. Con Storace c’è il nipote di Aldo Biscardi, con Fassina il musicista Enrico Capuano
di Ernesto Menicucci (roma.corriere.it, 7 maggio 2016)
La donna gigante, la iper-vegana, il sosia musicale di Claudio Baglioni. Ma anche la proprietaria (trans) di un club per scambisti sotto mentite spoglie. E ancora «Spartaco», la ex gieffina Roberta Beta, il nipote di Aldo Biscardi.Nel mare magnum delle liste elettorali, alcune già presentate venerdì, altre arriveranno sabato, non ci sono solo i «figli di» (vedi Maria Fida Moro o Giuseppe Cossiga) oppure il derby tra le nipotine del Duce Alessandra e Rachele Mussolini, una con Forza Italia e l’altra con la Meloni, ma anche una serie di personaggi curiosi, pittoreschi, stravaganti. Su Internet, ad esempio, da tempo girava (sul suo profilo Facebook) il manifesto di Alessia Rossini, proprietaria del Bad Romance, in corsa con la lista «Laici civici socialisti» a sostegno di Giachetti. E lei, ammiccante, via social spiegava: «Il cambiamento è in arrivo. Sostieni una cittadina del popolo». Il nome sulla lista è Alessandro Campanella «detta Alessia», appunto. E i presentatori della lista hanno confermato che si tratta di un trans. Tra gli aspiranti consiglieri comunali ci saranno anche il cantautore Anonimo Italiano, al secolo Roberto Scozzi, sosia vocale di Claudio Baglioni, ma anche una ragazza affetta da gigantismo e un fisioterapista cieco. Tutti in lista con Michel Emi Maritato (Lista Civica Assotutela, associazione a tutela dei cittadini). La «donna gigante» si chiama Luciana Pennarossa, alta 2,40 metri. Il fisioterapista non vedente, che lavora all’ospedale San Giovanni è Stefano Lugli. Poi il conduttore di ViviRoma Massimo Marino, «re della notte», più volte candidato (con Veltroni, Rutelli e anche con Marchini nel 2013), attore che ha recitato in Grande grosso e Verdone e Un’estate al mare di Carlo Vanzina. Basta? Non ancora. Il candidato Dario Di Francesco, appoggiato da cinque liste (Viva l’Italia, Lega centro, Per Roma, Grillo parlante, Unione pensionati) si è autoproclamato «il nuovo Spartaco», colui che guiderà «la nuova rivolta degli schiavi». Coi Verdi, oltre a Giobbe Covatta, c’è anche Daniela Martani, anche lei ex concorrente del Grande Fratello, già pasionaria di Alitalia, che nel suo sito si presenta parafrasando Ligabue: «Una vita da vegana». Per la causa degli animali, recentemente, ha anche posato per delle foto «senza veli». Mentre nella Civica di Fassina è in lista il musicista Enrico Capuano, presenza fissa sul palco del concertone del Primo Maggio, cavallo di battaglia il disco (del 2002) Tamurriata rock. Con Giorgia Meloni il coreografo e regista Luciano Cannito, l’ex dirigente della Questura Rosario Vitarelli, l’ex atleta olimpico Ashraf Saber, il fondatore di Bici Roma Fausto Bonafaccia, Cristian Lenzini, avvocato e nipote del presidente della Lazio del primo scudetto, e Giacinta Ruspoli, classe 1988, e figlia dell’attuale principe. Oltre a loro, sempre nella Civica della leader di FdI, dietro la capolista c’è anche Liana Gigliozzi, figlia di Romolo, edicolante ucciso alle fosse Ardeatine dopo il rastrellamento di via Rasella. Mentre Francesco Storace mette in campo anche Aldo Maria Biscardi, nipote del giornalista, inventore del mitico Processo. Con la lista «Più Roma» (i moderati a sostegno di Giachetti) c’è Alberto Ciarla, noto ristoratore della Capitale, mentre nella Civica del candidato sindaco del Pd, all’ultimo posto, c’è Marco Wong, scrittore italo-cinese, presidente di Associna che promosse una serie di incontri tra i candidati piddini alle primarie. Dopo la vittoria di Giachetti, si è schierato con lui.