di Alberto Ferrigolo (agi.it, 19 ottobre 2022)
TikTok, l’app più popolare al mondo, ha aperto la strada a una nuova era della popolarità istantanea, ma possiamo fidarci? Se lo chiede il Washington Post nel raccontare la storia di Shelby Renae, ragazzina che ha trascorso «una serata a dipingersi le unghie, passandosi il telefono tra un dito e l’altro» 20.000 visualizzazioni, poi 40.000 «e la mattina dopo, quando il suo video ha superato i 3 milioni di visualizzazioni, ha deciso che le era cambiata la vita».
Ora, 25enne, Shelby passa le sue giornate a realizzare video TikTok dal suo appartamento a Los Angeles, negoziando accordi pubblicitari e inseguendo sempre il successivo grande successo. In cinque anni, l’app, liquidata come una sciocca moda passeggera per video di danza, è diventata uno dei colossi più importanti, discussi, diffidati, tecnicamente sofisticati e geopoliticamente complicati su Internet. «Il suo predominio» osserva il Post, «come stimato dalle società Internet Cloudflare, Data.ai e Sensor Tower, è difficile da valutare. Il sito web di TikTok è stato visitato l’anno scorso molto più di Google. Nessuna app è cresciuta più velocemente, oltre il miliardo di utenti e più di 100 milioni di loro si trovano negli Stati Uniti, circa un terzo del Paese. L’utente americano medio guarda TikTok per 80 minuti al giorno, più del tempo trascorso su Facebook e Instagram messi insieme».
Ma non finisce qui: «Due terzi degli adolescenti americani utilizzano l’app e 1 su 6 afferma di guardarla “quasi costantemente”, ha rilevato un sondaggio del Pew Research Center di agosto», mentre «l’utilizzo di Facebook all’interno dello stesso gruppo è stato dimezzato dal 2015» seguita il Post, che sottolinea: «mentre metà del pubblico statunitense di TikTok ha meno di 25 anni, l’app sta attirando anche l’attenzione degli adulti; l’analista del settore eMarketer prevede che il suo pubblico di oltre 65 anni aumenterà quest’anno di quasi il 15%».
Insomma, più che un semplice successo, TikTok ha rivelato quale possa essere il modello di social network, ovvero «la Silicon Valley ha insegnato al mondo uno stile di connettività on line basato su interessi e amicizie scelti personalmente». «Stiamo parlando di una piattaforma che sta plasmando il modo in cui un’intera generazione sta imparando a percepire il mondo» secondo Abbie Richards, ricercatrice che studia la disinformazione su TikTok, dove, per altro, ha mezzo milione di follower. E uno studio finanziato dall’azienda ha rilevato che gli utenti di TikTok interagiscono con l’app circa 10 volte al minuto, il doppio rispetto a ciò che avviene sugli altri social media. «Il pubblico di TikTok è completamente coinvolto», analizza il marketing.
E mentre il numero medio di ore che ogni utente americano ha trascorso ogni giorno su TikTok è esploso del 67% tra il 2018 e il 2021, Facebook e YouTube sono cresciuti di meno del 10%, hanno riferito gli analisti degli investimenti di Bernstein Research in un rapporto di agosto. Il successo, allora? «L’irrefrenabile fascino di TikTok lo ha reso effettivamente necessario per le star di oggi come per le persone comuni di sempre», chiosa il quotidiano della capitale Usa. Anche perché, «grazie alla sua attrazione gravitazionale su creatori e pubblico, i video dell’app ora abbracciano praticamente ogni argomento sulla Terra».