È stato il blogger Andrea Pinna a inventarla su Facebook. E ora potrebbe unirsi Hozier
di Alice Castagneri – Paola Italiano (lastampa.it, 10 febbraio 2016)
Ieri sera cinque cantanti su dieci hanno portato sul palco un simbolo arcobaleno, accogliendo l’appello lanciato in Rete poco prima dell’inizio del Festival. Noemi, Enrico Ruggeri e Irene Fornaciari hanno appeso il fiocco colorato al microfono, Sergio Carnevale l’ha infilato nel taschino. Arisa, invece, l’ha legato al polso.Ma gli altri artisti in gara perché non l’hanno indossato? Sembra che si sia trattato solo di una mancanza di informazioni. A portare i fiocchi dietro le quinte sarebbe stato lo staff di Noemi. Non tutti i “campioni”, però, sarebbero stati informati dell’iniziativa. Enrico Ruggeri ha spiegato: «Gli altri non l’hanno indossato perché non ne erano a conoscenza. Anche io l’ho scoperto all’ultimo».
Altro che Elton John
Il tema unioni civili continua a essere caldissimo, anche perché stasera all’Ariston arriverà Nicole Kidman (che ha avuto una figlia da una madre surrogata) e domani sarà la volta del cantante irlandese Hozier. Impossibile non aver sentito la sua Take me to church, e aver visto l’intenso video da cento milioni di visualizzazioni. Una clip che esprime una chiara condanna delle discriminazioni contro gli omosessuali in Russia. Il giovane artista, impegnato da sempre nel sociale, potrebbe anche indossare il nastro arcobaleno. Hozier, che non sapeva nulla della scelta fatta ieri da alcuni artisti, ha detto che non avrebbe alcun problema ad indossare il nastro. Sui matrimoni gay e stepchild adoption l’artista irlandese, ovviamente, si è detto favorevole: «In Irlanda un referendum popolare ha approvato i matrimoni gay con il 70% di voti a favore. Sono stato molto felice di questo. Non si tratta di diritti gay o lgbt, credo si tratti di diritti umani. E poi non vedo problemi se due adulti, consenzienti, dello stesso sesso vogliono sposarsi».
Il retroscena
Da Pechino Express a Sanremo per le unioni civili. L’idea dei nastri arcobaleno che sono stati portati all’Ariston da alcuni artisti in gara è stata lanciata da Andrea Pinna, vincitore dell’ultima edizione della trasmissione della Rai, che ha anche lanciato l’hashtag #sanremoarcobaleno dalla sua pagina Facebook LePerlediPinna. «Sarebbe bello se stasera a Sanremo – aveva scritto – gli artisti indossassero tutti un richiamo arcobaleno per far presente alla nostra classe politica che l’amore ha gli stessi diritti per tutti, e che quello che chiediamo è condiviso davvero dalla maggioranza del Paese, non solo da chi ne verrebbe beneficiato. E questa battaglia così nobile – prosegue – non ha nulla a che vedere con le nicchie, con le minoranze, con la politica dei voti, delle alleanze e delle maggioranze. È una protesta comune contro le disuguaglianze, che non ha partito né colore, se non quello dell’amore».
I contrari
La protesta più silenziosa, alla fine si è rivelata quella più rumorosa: l’hashtag sta spopolando, tutti ne parlano e immancabilmente arrivano anche le polemiche. Massimo Gandolfini, uno dei promotori del Family Day, che aveva scritto alla Rai per chiedere che l’esibizione di Elton John non si trasformasse in un «comizio a favore dell’omogenitorialità» si lamenta anche solo del fatto che la rockstar, sposata con David Furnih con due figli da madre surrogata, abbia dichiarato di essere felice di essere papà: «Nonostante avessimo chiesto, prima dell’inizio del Festival, di non prendere posizioni di parte rispetto alle unioni civili, ci sono state subdole dichiarazioni e battute inaccettabili. La tv pubblica – ha aggiunto – non deve schierarsi e, se lo vuole fare, lo faccia almeno dal lato della tradizione, soprattutto a Sanremo». E il senatore Maurizio Gasparri (FI) ha twittato: «Dopo i nastri arcobaleno a Sanremo, si mostri il tricolore per il giorno del ricordo! #tricoloreasanremo #10febbraio», riferendosi alla ricorrenza con cui si ricordano le vittime delle foibe.
I favorevoli
Di segno chiaramente opposto l’intervento di Franco Grillini, presidente di Gaynet Italia: «Non possiamo che essere grati ai cantanti Arisa, Noemi, Ruggeri ed altri per aver esibito i nastri arcobaleno in solidarietà alla battaglia sulle Unioni Civili perché questa forma di comunicazione è di grande importanza proprio perché avviene nei giorni in cui si discute e vota il ddl Cirinnà in un Senato dove abbiamo ascoltato interventi omofobi e razzisti».
Il presidente Rai: «serenità e leggerezza»
La difesa più importante arriva però direttamente dal direttore generale della Rai, Antonio Campo Dall’Orto: «Ieri è stato un evento molto bello, abbiamo visto tanti pezzi di racconto italiano. Alcune persone hanno espresso la loro opinione, ma Conti e tutti coloro che hanno lavorato sono riusciti a tenere tutto questo in un ambito di assoluta serenità e leggerezza. Una leggerezza non banale, fortemente premiata dal pubblico. Poi entrano anche le dinamiche della società, ma non in maniera aggressiva, conflittuale o irrispettosa. Il tutto è stato gestito molto bene, sono molto contento».