di Silvia Fumarola («la Repubblica», 30 maggio 2015)
Roma – “Sto cominciando a pensare a Salvini”: l’intervento di Adriano Celentano sul suo blog, dopo l’incidente di Roma causato da un’auto con tre ragazzi rom a bordo (una donna morta, otto feriti), lascia perplessi. Solo una provocazione o l’endorsement del Molleggiato al leader della Lega? Claudia Mori spiega che il marito vuole “risvegliare le coscienze”.
Signora Mori, perché Adriano ha fatto questa uscita su Salvini?
Perché, come molti italiani, è esasperato da tutte le bugie e false promesse che i politici da anni propinano sotto elezioni dimenticandosi subito dopo di metterle in pratica e fregandosene dei veri problemi della gente. Lavoro, salute, scuola, sicurezza, diritti, rispetto delle regole. Se una persona notoriamente mite come Adriano dice che sta “pensando a Salvini”, lancia un grave allarme. Attenzione che il vaso è colmo.
Non ha pensato che Salvini è la stessa persona che vuole radere al suolo i campi rom?
E secondo lei Adriano sarebbe un razzista? Come si possono dimenticare tutte le trasmissioni, canzoni, interviste, film che ha realizzato per difendere proprio i più deboli? Non può essere messa in dubbio la sua coerenza e onestà intellettuale per un post che è un monito per risvegliare le coscienze assopite o menefreghiste di chi ci dovrebbe onestamente governare e da anni non lo fa.
Condivide forse le opinioni della Lega Nord?
Come ho detto non condivide le linee della Lega Nord, a partire dai modi che alimentano la violenza. Ciò che lo ha spinto a scrivere, per come conosco Adriano, è che avverte un serio pericolo.
Non ha pensato che potesse suonare come un endorsement, visto che ci sono le elezioni?
Nessun endorsement, anzi. È un paradosso e un monito se una persona pacifista e mite come lui arriva a dire: “Sto pensando a Salvini”.
Si era schierato a favore di Grillo e Renzi, ora li accusa di pensare solo ai voti. È deluso?
Penso che lo sia in parte perché dal suo punto di vista non crede a quanto si accalorano a promettere nelle varie trasmissioni o piazze. Tutto questo potrebbe essere anche divertente se poi, una volta al potere, veramente i politici mantenessero quanto promettono durante le campagne elettorali. Invece non sarà così e lo ha voluto ribadire a modo suo: spiazzandoci.
All’indomani dei naufragi tragici degli ultimi mesi aveva chiesto al premier Renzi di farsi “scafista dell’accoglienza”, quindi pensava agli ultimi. È cambiato qualcosa?
Non è cambiato nulla. Adriano pensa sempre e solo agli ultimi. Non si può essere un giorno il diavolo e il giorno dopo l’acqua santa. Le tragedie ci costringono a riflettere.
Oggi lui, che si è sempre definito un indipendente, che rapporto ha con la politica?
È un uomo libero da qualsiasi condizionamento. Per questo credo che i suoi interventi spiazzino… Difende un’idea che ritiene giusta, da qualsiasi parte arrivi.