Chi è Jimmy Morales, il comico che ha vinto le elezioni in Guatemala

Un trionfo con il 67% dei voti. Conservatore e di origini povere, ha cavalcato l’ondata di antipolitica. E per spiegare il suo programma ha raccontato barzellette

(di Filippo Femia, lastampa.it, 26 ottobre 2015)

«Vi ho fatto ridere come comico, non vi farò piangere da presidente». Alla fine lo slogan ha funzionato: l’attore Jimmy Morales è stato preso sul serio e ha vinto le elezioni in Guatemala. Nel ballottaggio di ieri ha battuto l’ex first lady Sandra Torres con oltre il 67% (1,4 milioni di voti di scarto).Morales Un risultato sorprendente, che arriva un mese dopo le dimissioni e l’arresto di Otto Perez Molina, ora in carcere per uno scandalo di corruzione. Elemento di rottura con la politica tradizionale, Morales si è recato ai seggi indossando la maglia della nazionale di calcio guatemalteca. Ecco la sua storia.

L’attore venuto dal nulla

Ha 46 anni, è sposato ed è padre di quattro figli. Attore comico e produttore tv, ha studiato economia e teologia. Ha un dottorato in sicurezza strategica. Figlio di una venditrice ambulante, è il simbolo dell’uomo partito dal nulla. Ha guadagnato la ribalta con i ruoli comici interpretati in film e trasmissioni televisive.

Uno slogan da film

Conservatore, lontano dal panorama progressista, è un evangelista praticante: si è più volte schierato contro i matrimoni gay e l’aborto. Lo slogan della sua campagna – «Né corrotto, né ladro» – è stato preso in prestito da un personaggio che ha interpretato in un film. A pronunciarlo era un contadino, sempliciotto e illuso, che aveva il sogno di diventare presidente del Paese.

Campagna di barzellette

Secondo gli analisti la sua familiarità sui palchi e davanti alle telecamere ha conquistato la gente. Ha parlato alla pancia degli elettori, facendo breccia con la semplicità dei suoi messaggi. «La povertà è colpa della corruzione», «Non possiamo spendere milioni in campagna elettorale in un Paese dove i bambini muoiono di fame», alcuni dei suoi cavalli di battaglia. Spesso ha raccontato barzellette per illustrare le sue idee. Secondo i suoi avversari, però, il suo programma è inesistente.

Il trionfo dell’antipolitica

Morales è riuscito a cavalcare l’ondata di indignazione emersa dopo lo scandalo di corruzione che ha travolto l’ex presidente Otto Perez Molina. La sua mancanza di esperienza politica – principale accusa dei suoi detrattori – è stato il suo punto di forza. In lui gli elettori hanno visto un «alieno», estraneo alla casta e con un curriculum, ma soprattutto fedina penale, puliti. Anche le sue origini umili hanno giocato dalla sua.

L’ombra dei militari

Nel 2012 entra a far parte del Fronte di convergenza nazionale (Fcn), piccolo partito espressione dei veterani dell’esercito. Un settore estremista, che nega la selvaggia repressione e lo sterminio dei contadini maya durante la guerra civile degli anni ’80. L’appoggio incondizionato del settore militare è stato segnalato, con preoccupazione, da molti.

La missione più difficile

Ora Morales dovrà mantenere le promesse e affrontare una grande crisi politica e istituzionale. In un Paese dove il 25% della popolazione vive in condizioni di povertà estrema, dovrà combattere la corruzione dilagante. Temi prioritari saranno poi la lotta alla violenza e all’insicurezza. «Il Guatemala ha dimostrato che i problemi possono essere risolti senza fucili, senza pallottole, con leggi che vengano rispettate».

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