(huffingtonpost.it, 27 agosto 2019)
La si può notare facilmente, al G7, svettare tra i politici e le loro mogli. Melania Trump è la prima first lady della Storia a muoversi per il mondo con tacchi da 12 centimetri. La sua scelta ha attirato sin da subito l’attenzione dei media, ora ne sono tutti così abituati da non farci quasi più caso. Quasi, appunto.
Perché l’altezza vertiginosa delle sue scarpe è tornata a essere oggetto di discussione ora che, a Biarritz, la scelta di stile ha sottolineato uno stacco dai Macron. Secondo un articolo apparso su El País, l’obiettivo era chiaro: non mettersi al pari della famiglia dell’Eliseo. Una gentilezza che era invece stata applicata dai predecessori. In uno degli ultimi incontri degli Obama con Carla Bruni e Nicolas Sarkozy, infatti, entrambe le first lady optarono per una scarpa raso terra per non imbarazzare l’allora presidente francese, notoriamente poco alto.
Macron è alto 1 metro e 77 centimetri. Sua moglie 1,69. Donald Trump raggiunge il metro e 90, Melania quasi 1,80. Brigitte, per i suoi outfit, spesso opta per tacchi e minigonne, ma l’altezza delle sue scarpe impallidisce di fronte a quelle della sua omologa statunitense. Quando si sono incontrate sabato scorso, in occasione del G7, era impossibile non notare le scarpe dell’ex modella luccicare argentee ai suoi piedi. La première dame è stata costretta, a un certo punto, a salire sul marciapiede per poter aver un confronto faccia a faccia.
Il modello di Louboutin scelto dalla first lady non è tra i più comodi della popolare azienda. Melania, però, forte del suo passato sulle passerelle, si muove agilmente sulle vertiginose altezze, senza temere alcun tipo di terreno. Esistono addirittura corsi specializzati per riuscir a fare ciò che la first lady fa con assoluta eleganza e nonchalance. Non basta un corpo allenato, spiegano in questi corsi, serve anche una preparazione psicologica. Melania, dunque, mostra la sua superiorità alla collega: non solo per altezza, ma anche per resistenza mentale.
C’è un’intenzione diplomatica in questa scelta? È esagerato attribuire così tanto significato a un paio di scarpe? El País risponde ad entrambe le domande citando un esempio che viene dal passato. Alla fine del XVI secolo Abbās I il Grande, quinto scià safàvide della Persia, andò in missione diplomatica in Russia, Norvegia, Germania e Spagna per trovare alleati contro il suo più grande nemico, l’impero ottomano. Lui e tutti i suoi uomini indossavano i tacchi, che li facevano sembrare molto più alti. Da quel momento in poi le scarpe “in stile persiano” diventarono un must tra gli aristocratici, convinti conferissero loro un aspetto più virile e potente. Luigi XIV di Francia, alto 1 metro e 63, indossò scarpe alte quasi quanto quelle di Melania (10 centimetri) per sentirsi più imponente.