Archivi categoria: Readings on Star Politics

Il Pd di Belluno regala ai giovani il biglietto del film su Berlinguer: “Così lo conoscono”

di Laura Berlinghieri (lastampa.it, 15 novembre 2024)

Quando c’era Berlinguer recita il titolo di un documentario di Walter Veltroni. Ed è una frase che tanti ragazzi, nati dopo la morte dello storico segretario del Partito Comunista Italiano, non saprebbero completare. È per questo che la sezione bellunese del Partito Democratico ha ideato una particolare iniziativa per far conoscere Enrico Berlinguer – nel quarantennale della sua morte – e il suo lascito politico e culturale, anche ai più giovani.

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Quelli che stanno lasciando X

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

Mercoledì The Guardian, uno dei più importanti giornali del Regno Unito con un grande seguito globale, ha comunicato che non utilizzerà più i propri account sul social network X (già Twitter) perché «i benefici di essere su X sono ormai superati dagli aspetti negativi». Alcune altre testate e personaggi famosi hanno deciso di fare altrettanto, criticando le recenti scelte del miliardario Elon Musk, proprietario di X e considerato l’artefice dello spostamento della piattaforma verso destra, vista l’attuale assenza di moderazione di contenuti violenti, razzisti, che promuovono notizie false, teorie del complotto e incitano all’odio.

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Musk alla guida del Doge: innovazione o conflitto di interessi?

Fotogramma / Ipa

(adnkronos.com, 14 novembre 2024)

Elon Musk “über alles”. Incassata la nomina di Donald Trump alla guida del Dipartimento per l’Efficienza Governativa e, poche ore più tardi, il rimbrotto del presidente Mattarella per le sue entrate a gamba tesa contro la magistratura italiana, il ceo di Tesla e di X è senza dubbio l’uomo del momento. Anzi «il cittadino privato più potente d’America», lo ha definito il New York Times, che, non più di alcune settimane fa, denunciava il «gigantesco conflitto d’interesse» dell’imprenditore di origine sudafricana, mai come in questa fase (di transizione) al centro della scena politica statunitense e non solo.

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Il dibattito sul potere dei giornali dopo la vittoria di Trump

Ph. John Moore / Getty Images

(ilpost.it, 14 novembre 2024)

L’ultima campagna elettorale statunitense e la rielezione alla presidenza di Donald Trump hanno aperto un dibattito nei media americani intorno al fatto che il cosiddetto “potere del giornalismo” non esista più, o almeno sia molto diminuito. Le testate tradizionali, dai grandi quotidiani alle riviste più autorevoli alle maggiori televisioni, avevano tenuto in grande maggioranza posizioni critiche contro Trump o di vera opposizione.

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I video “deepfake” sono sopravvalutati

Ph. Sam Hodgson / The New York Times – Contrasto

(ilpost.it, 12 novembre 2024)

La missione spaziale statunitense Apollo 11, quella che il 20 luglio 1969 portò i primi esseri umani sulla Luna, è tra molte altre cose oggetto di diverse teorie del complotto, secondo cui le foto, i filmati e gli altri documenti sull’allunaggio sarebbero dei falsi. Uno degli argomenti più forti e più spesso utilizzati per respingere quelle teorie è che la notizia fu diffusa, per quanto laconicamente, anche dagli organi di stampa dell’Unione Sovietica, all’epoca impegnata contro gli Stati Uniti nella Guerra Fredda e nella corsa allo Spazio, e che avrebbe quindi avuto ogni interesse a svelare un’eventuale messinscena della Nasa.

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A Beppe Grillo piace Elon Musk

beppegrillo.it

(huffingtonpost.it, 13 novembre 2024)

Nei giorni in cui, in Italia, il nome dell’imprenditore Elon Musk rimbalza dal vicepremier Matteo Salvini al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, anche Beppe Grillo, dal suo blog, decide di tirare in ballo il fondatore di Tesla e proprietario di X. Il garante del MoVimento 5 Stelle, pubblicando un’analisi sociologica di Isaac J.P. Barrow, rimarca che «sebbene Grillo non sogni di giocare con le stelle e i razzi, come fa Musk, c’è un filo rosso che lega le loro visioni del mondo. Dal Reddito Universale alla lotta alla disinformazione, dall’innovazione tecnologica alla giustizia sociale, dalla robotica alla mobilità sostenibile».

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Bernard Tapie, un Berlusconi all’acqua di rose

Netflix

(ilnapolista.it, 5 novembre 2024)

Tapie, «un Berlusconi all’acqua di rose». Ora che una miniserie di Netflix [Class Act – Tapie, N.d.C.] ricostruisce la vita dell’iconico ex presidente del Marsiglia, El Paìs lo ricorda come epigono d’un calcio che non c’è più. «Personaggi di questo tipo non sono quasi più rimasti nello sport moderno, colonizzato dai fondi di investimento, dal marketing e dall’intelligenza Artificiale», scrive Daniel Verdú.

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Come Barron Trump ha aiutato suo padre a ottenere i voti dei giovani maschi

Ph. Rebecca Blackwell / Ap

(ilpost.it, 9 novembre 2024)

Martedì sera, quando negli Stati Uniti ha cominciato a essere chiaro che Donald Trump sarebbe stato rieletto alla presidenza del Paese, il presidente dell’organizzazione di arti marziali miste Ultimate Fighting Championship, Dana White, ha tenuto un piccolo discorso sul palco del centro convegni di West Palm Beach, in Florida, dove il comitato elettorale dei Repubblicani stava festeggiando i risultati. «C’è qualche persona che vorrei ringraziare velocemente», ha detto White.

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L’illusione intellettuale dei social network

di Guia Soncini (linkiesta.it, 8 novembre 2024)

Certo, fossi Shakespeare direi che non vengo a elogiare Cecilia Sala, vengo a seppellirla; poiché non solo non sono Shakespeare, ma il pubblico semicolto di questo secolo è pure assai meno attrezzato a decodificare le antifrasi di quanto lo fosse il pubblico teatrale senza scuole dell’obbligo del XVII secolo, proverò a cominciare così: chi se ne frega di Cecilia Sala. Sì, lo so che quelli che si sono indignati per il tweet (o come si chiamano ora) di Cecilia Sala sulla ragazza iraniana sono un sottoinsieme quasi perfettamente sovrapponibile a quello dei lettori di questo giornale, lo so che anche oggi mi faccio ben volere, lo so che si formeranno due file ordinate.

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In Cina va in onda una serie tv in 39 episodi sulla vita del papà di Xi Jinping

Cctv

di Carlo Renda (huffingtonpost.it, 8 novembre 2024)

Un’epopea della vita di Xi Zhongxun, figlio di contadini della Cina Nord-Occidentale diventato un rivoluzionario comunista e un alto dirigente del Partito, nonché padre di Xi Jinping, presidente plenipotenziario della Repubblica popolare cinese dal 2013 fino a quando vorrà. È la serie tv Time in the Northwest, finanziata dal Dipartimento centrale di propaganda del Partito comunista cinese (Pcc), in onda sulla Cctv, la televisione di Stato cinese, in 39 episodi, per raccontare 25 anni di esistenza di un cinese esemplare e, nelle intenzioni, «esaltare i sentimenti rivoluzionari della vecchia generazione».

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