Beyoncé, il look nero ai Grammy 2018 è in onore del Black Panther (molto anni ’60)

di Mary Adorno (cosmopolitan.com, 29 gennaio 2018)

Beyoncé era ai Grammy Awards 2018, ovvio. Ci è andata insieme al marito Jay-Z e alla figlioletta Blue Ivy per comporre la sacra triade perfetta. Bisogna subito dire una cosa: anche se ci mancava la presenza dei gemellini, il loro look ha compensato abbastanza bene e per una ragione speciale.Bey_Grammy_2018Queen Bey è arrivata sul red carpet, su cui ci aspettavamo molte rose bianche, con un look total black incredibilmente cool che voleva essere anche un messaggio molto importante. La scelta infatti non è stata affatto casuale e, nel caso in cui la tua mente stia andando dritta dritta ai Golden Globe e agli abiti neri delle star per Time’s Up, fermati un attimo. Questa volta parliamo di un riferimento diverso e che non c’entra con la causa innescata dalle ultime vicende post Harvey Weinstein e #MeToo. Beyoncé sfoggiava un abito nero di velluto con due spacchi paralleli davanti alle gambe, una scollatura all’americana e un coprispalle dalle maniche lunghe. Per completare l’outfit aveva un cappello scultoreo “a onda”, un paio di pendenti alle orecchie che le toccavano le spalle (firmati Lorraine Schwartz), degli occhiali scuri di Alain Mikli e un rossetto viola che ci stava come la ciliegina sulla torta. Quello che ha fatto Queen Bey, però, non è stato solo fashion, è andato anche oltre. L’abito disegnato da Nicolas Jebran è un omaggio al movimento Black Panther nato a Oackland, in California, negli anni ’60, e che aveva come obiettivo quello di sviluppare il movimento di liberazione degli afroamericani che, soprattutto in quegli anni, subivano discriminazioni e abusi sociali, legislativi e politici. Ai tempi il movimento non fu estraneo all’utilizzo della violenza, da cui però si allontanò a partire dagli anni ’70. Nel 1989 in Texas, a Dallas, è nato il New Black Panther Party che, pur ereditando gli stessi obiettivi, non se ne dichiara ufficiale successore. Nicolas Jebran ha raccontato a Vogue USA, tramite email direttamente da Parigi, che per l’abito «L’idea era di creare un momento, un design memorabile con un significato, perché si tratta di qualcosa di più di un semplice abito». Per realizzarlo ci sono volute 100 ore di lavoro e ogni particolare è studiato nel dettaglio. «Il mio elemento preferito sono le spalle forti e ampie perché simboleggiano il potere». Beyoncé non è la prima volta che porta sul palco temi del genere: nel 2016 per il Super Bowl aveva ballato con le Black Panthers e reso omaggio a Malcom X. Insomma, è una questione a lei cara che sfoggia alla prima occasione utile.

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