Diversi sostenitori di Donald Trump hanno indossato bende sull’orecchio destro durante la terza giornata della convention repubblicana a Milwaukee, in Wisconsin, in segno di solidarietà con l’ex presidente ferito in un attentato la settimana scorsa durante un comizio in Pennsylvania.
Il volto insanguinato, il pugno alzato al cielo, dove sventola la bandiera statunitense. L’iconica immagine di Donald Trump, mentre si allontana dal palco della Pennsylvania dopo la sparatoria, a poche ore dall’attentato era già comparsa su magliette vendute nei siti di e-commerce cinesi. Piattaforme note, come Taobao e JD.com, le rendevano disponibili in diverse taglie e colorazioni.
Come sta succedendo per i finanziatori del Partito Democratico nei circoli della politica e della finanza statunitensi, anche a Hollywood le personalità progressiste stanno cercando dei responsabili del sospetto mascheramento delle reali condizioni di salute del presidente Joe Biden, la cui fragilità e la cui anzianità sono diventate evidenti nelle ultime settimane e hanno allarmato chi era stato rassicurato a lungo sul fatto che invece non fossero così gravi.
Mercoledì l’attore e regista George Clooney ha scritto un articolo di opinione per il New York Times in cui chiede a Joe Biden di ritirarsi dalle elezioni presidenziali statunitensi. Clooney è un famoso e influente sostenitore del partito Democratico, ne è stato finanziatore per le ultime campagne presidenziali e soprattutto ha partecipato a vari eventi di raccolta fondi, mettendo al servizio delle campagne di Barack Obama, Hillary Clinton e Joe Biden la sua notorietà e le sue amicizie nel ricco contesto di Hollywood.
a cura di Gennaro Marco Duello (fanpage.it, 16 luglio 2024)
Da alcuni giorni, J.D. Vance è una delle parole chiave più cliccate sul Web. Il motivo è molto semplice: è il candidato scelto da Donald Trump come vicepresidente in caso di elezione a presidente degli Stati Uniti. Un nome noto a questi canali, visto che Elegia Americana è il libro che racconta la sua storia e dal quale è stato tratto un film capolavoro diretto da Ron Howard nel 2020 e disponibile tuttora su Netflix.
Marla Maples, seconda moglie dell’ex presidente Donald Trump, si è dichiarata «aperta» all’idea di diventare vicepresidente degli Stati Uniti. «Sono aperta. Sono aperta a qualsiasi modo in cui posso servire», ha detto al britannico The Evening Standard. «In questo momento tutti [nella famiglia Trump] stiamo solo cercando di capire in che modo possiamo aiutare», ha spiegato la Maples.
Tra le molte foto dell’attentato di sabato 13 luglio a Donald Trump a Butler, in Pennsylvania, ce n’è una che è già circolata molto più delle altre e che gran parte dei giornali statunitensi e internazionali ha usato per illustrare i propri articoli: è quella che riprende Trump dal basso, subito dopo che si è rialzato in seguito agli spari, con il sangue sul lato destro della faccia e il pugno alzato, mentre quattro agenti del Secret Service – l’agenzia governativa che si occupa della sicurezza del presidente, del vice e degli ex presidenti – cercano di proteggerlo e di allontanarlo dal palco. Sullo sfondo, una grande bandiera a stelle e strisce.
Tre-zero-quattro. Il gesto con le dita di Lamine Yamal è inequivocabile. Ed è un messaggio forte, che va ben oltre il calcio. Lo fa ogni volta che segna un gol. Come ieri sera contro la Francia nella semifinale dell’Europeo. Ma a chi è rivolto? 304 sono le ultime cifre del codice postale (08304) del suo quartiere, Rocafonda, nella città di Mataró, nell’area metropolitana di Barcellona.
di Silvia Renda (huffingtonpost.it, 27 giugno 2024)
L’unico obiettivo professionale di Taylor Swift sembrerebbe essere quello di vendere la sua musica. E ci riesce benissimo, riempiendo gli stadi che in tutto il mondo stanno ospitando il suo Eras Tour. A pagare il biglietto per ascoltarla sono tanti, tantissimi. Una massa di persone, che molti si sono convinti possano essere spostati a piacimento della cantante su una posizione politica o un’altra. Non è più – a parere di chi prova a eleggerla rappresentate della propria causa – una semplice artista, ma un’incantatrice di masse, una formidabile arma politica.