di Giovanni De Mauro (internazionale.it, 13 aprile 2023)
Il 30 ottobre del 1938 la rete radiofonica statunitense Cbs trasmise un programma di Orson Welles in cui si annunciava lo sbarco sulla Terra di extraterrestri ostili. Nel luglio del 1984 tre ragazzi di Livorno scolpirono delle finte teste nello stile dell’artista Amedeo Modigliani, morto nel 1920, e le fecero ritrovare in un canale, ingannando alcuni grandi critici d’arte italiani. Nell’aprile del 1983 il settimanale tedesco Stern dichiarò di essere entrato in possesso dei diari segreti di Adolf Hitler: sessanta volumi che si rivelarono falsi.
Dalla foto ufficiale dei funerali di Mao Zedong, nel 1976, sono stati cancellati gli esponenti della “banda dei quattro”, di cui faceva parte anche la vedova di Mao. Nel maggio del 1979 la rivista satirica Il Male stampò delle finte prime pagine di tre quotidiani italiani, Paese Sera, La Stampa e Il Giorno, che annunciavano a caratteri cubitali l’arresto di Ugo Tognazzi in quanto capo del gruppo terroristico delle Brigate Rosse.
La Bbc ha scritto che circa il 90 per cento delle immagini di Avatar 2, film di fantascienza uscito nel 2022 e diretto da James Cameron, sono state generate da un computer. Alison Jackson è un’artista inglese che scatta fotografie di sosia di persone famose in situazioni private, come se fossero state sorprese dai cosiddetti paparazzi. Tra le sue immagini più note ci sono la regina Elisabetta sul gabinetto, Barack Obama che fuma una sigaretta, la principessa Diana che mostra il dito medio.
Nelle scorse settimane hanno fatto molto discutere le foto generate da programmi d’Intelligenza Artificiale in cui si vedono il papa con un grande giubbotto bianco da trapper e Donald Trump in manette e tuta arancione da detenuto. La storia è disseminata di falsi. Oggi la novità sta solo nella relativa semplicità e rapidità con cui si possono realizzare. Il problema del loro uso o abuso, invece, è antico quanto la storia delle tecnologie prodotte dagli esseri umani.