(fantacalcio.it, 5 gennaio 2023)
Cristiano Ronaldo in Arabia Saudita: a far discutere non sono solo i suoi ricchissimi conti dopo la firma con l’Al-Nassr. Amnesty International entra in scivolata sulla scelta del portoghese e sulla strumentalizzazione del suo arrivo nel Paese protagonista di ripetute violazioni dei diritti umani. Amnesty, in particolare, in un tweet rilanciato dalla Bbc sottolinea come CR7 in Arabia possa trasformarsi in un’operazione di sportwashing delle violazioni dei diritti umani da parte delle autorità saudite e invita il portoghese a prendere posizione.
«Cristiano Ronaldo non dovrebbe permettere che la sua fama e il suo status di celebrità vengano usati come strumento di “sportswashing” dai Sauditi. Invece di elogiare pubblicamente l’Arabia Saudita, dovrebbe utilizzare il proprio tempo all’Al-Nassr per parlare della miriade di violazioni dei diritti umani che vengono commessi in quel Paese».
A rinvigorire il dibattito sull’arrivo a Riad di Ronaldo e sui diritti umani violati in Arabia Saudita sono poi arrivate le parole di Dana Ahmed, ricercatrice e portavoce di Amnesty International, come riporta l’Ansa. «In Arabia Saudita» spiega «è quasi routine che delle persone vengano giustiziate per crimini come traffico di droga, assassinio e stupro. C’è stato un caso in cui sono state eseguite 81 condanne a morte in un singolo giorno. Inoltre le autorità di quel Paese continuano a reprimere la libertà di espressione e di associazione, con pesanti condanne detentive comminate a difensori dei diritti umani, attiviste per i diritti delle donne e altri attivisti politici. Ed è molto probabile che le autorità saudite promuovano la presenza di Ronaldo per distogliere l’attenzione da queste terribili violazioni dei diritti umani».