Dopo un messaggio della top model, il presidente del Brasile annuncia il veto alla legge per lo sfruttamento di un’area di 6mila chilometri quadrati (grande come il Trentino)
di Paolo Virtuani (corriere.it, 21 giugno 2017)
Per proteggere l’Amazzonia dallo sfruttamento indiscriminato ha avuto più successo un singolo tweet di Gisele Bündchen che anni di impegno e di campagne delle organizzazioni ambientaliste. Un messaggio lanciato la scorsa settimana dall’account della top model ha spinto il presidente del Brasile Michel Temer ad annunciare il suo veto alla legge che avrebbe limitato le aree protette e le zone tribali in Amazzonia.La stessa cosa che chiedevano da anni circa 250 tra scienziati e movimenti per l’ambiente e che lo stesso Brasile, firmando nel dicembre 2015 l’Accordo di Parigi sul clima, si era impegnato a fare entro il 2030 mettendo fine alla deforestazione illegale.
Il ringraziamento
Gisele martedì ha risposto a Temer con un altro tweet, ringraziando il presidente per la sua presa di posizione che protegge circa 6mila chilometri quadrati di foresta, un’area grande come l’intera provincia di Trento.
Un successo breve?
Gisele Bündchen, 37 anni tra un mese, da tempo è una fervente sostenitrice delle campagne ambientali. Secondo alcuni, però, il «successo» della top model rischia di essere solo provvisorio, perché il governo brasiliano, che è pieno di ministri favorevoli allo sviluppo agro-industriale dell’Amazzonia e che ha tagliato in maniera drastica i fondi al ministero dell’Ambiente, sta pensando a un altro modo per ridurre legalmente le riserve forestali e i territori indigeni.