(ilpost.it, 11 maggio 2023)
Giovedì l’amministratore delegato di Adidas Bjorn Gulden ha detto agli azionisti della società che l’azienda ha deciso di vendere le tantissime scarpe del marchio Yeezy – quelle prodotte in collaborazione con Ye, il rapper e stilista più noto come Kanye West – rimaste invendute dopo che l’azienda ha chiuso la propria lunga e fruttuosa collaborazione con lui lo scorso ottobre, dando gran parte del ricavato in beneficenza.
Adidas aveva deciso di allontanarsi da Ye a causa di molte frasi antisemite che aveva pronunciato, ma da allora aveva faticato a decidere cosa fare con le molte paia di scarpe già prodotte presenti nei propri magazzini, che secondo il Financial Times avevano un valore superiore a 500 milioni di euro. A febbraio lo stesso Gulden aveva avvertito che l’azienda rischiava enormi perdite se non fosse riuscita a venderle. «Bruciarle non è la soluzione», ha affermato questa volta l’amministratore delegato. «Quindi stiamo cercando di vendere parte di questi beni e poi donare il ricavato alle organizzazioni che sono state danneggiate dalle dichiarazioni di Kanye».
Prima di interrompere la collaborazione, i ricavi di Yeezy arrivavano a 1,7 miliardi di euro, pari a circa il 7 per cento del fatturato annuo dell’azienda. Adidas aveva cominciato a puntare su collaborazioni simili con personaggi famosi dello spettacolo americano come Beyoncé e Pharrell Williams sperando di ottenere risultati simili, ma nessuna di queste si era avvicinata al successo di Yeezy. Quella di donare i ricavati delle scarpe Yeezy in beneficenza era una delle soluzioni che erano state ipotizzate negli scorsi mesi: tra le altre c’era la possibilità di venderle col marchio di Adidas, senza riferimento a Yeezy, oppure di distruggerle, rischiando però di essere criticati per lo spreco.