(r3m.it, 7 giugno 2020)
Michael Jackson è noto per aver inserito nel suo repertorio una serie di canzoni mirate a sensibilizzare su tematiche sociali e ambientali. Nel corso della sua carriera ha devoluto moltissimo in beneficenza, stabilendo anche un record; si tratta, infatti, di uno degli artisti che si è distinto maggiormente nella filantropia. Ci sono moltissimi esempi di canzoni che hanno contribuito a farci riflettere su noi stessi e sulle responsabilità che abbiamo sul mondo scritte da Michael Jackson, oppure scritte per lui.Tra queste Earth song, dal famosissimo video fino al testo, è una canzone che sensibilizza sull’ambiente che l’uomo sta, inevitabilmente, rovinando con la sua poca cura. Sempre su questa scia, Heal the world, Cry, la stessa We are the world con tutta l’iniziativa che ha comportato. Michael Jackson ha anche dedicato moltissime canzoni al tema del razzismo, come Black or white o They don’t care about us. Quest’ultima è diventata un inno durante le proteste negli Stati Uniti [per la morte di George Floyd – N.d.C.], un modo per dire in musica “Black Lives Matters”.
Durante la protesta a Washington, però, si è anche cantata e ballata un’altra canzone di Michael Jackson: Man in the mirror, una delle sue più conosciute. Si tratta di un brano che non è stato composto dal re del pop, bensì da Siedah Garrett e Glen Ballard. È un singolo dall’album Bad, in cui la stessa Garrett canta insieme a Michael I just can’t stop loving you. Un vero e proprio cavallo di battaglia di Jackson, che l’eseguiva spesso alla fine dei suoi concerti insieme ad altri brani che hanno un significato di questo genere. Il fatto che durante la protesta si sia scelta proprio questa canzone non è casuale. Infatti, è perfettamente adatta all’attuale tumulto sociale americano. Il punto della protesta è cercare un cambiamento nel mondo, una speranza che anima tutti coloro i quali non vogliono subire più discriminazioni ma bramano la giustizia.
[embedyt] https://www.youtube.com/watch?v=QzW5kPf4a44[/embedyt]
Sul sito ufficiale del re del pop leggiamo questa sua dichiarazione: «Man in the mirror è un grande messaggio. Amo quella canzone. Se John Lennon fosse vivo potrebbe davvero relazionarsi con quella canzone, perché dice che se vuoi rendere il mondo un posto migliore devi lavorare su te stesso e cambiare prima… inizia con l’uomo allo specchio. Inizia con te stesso. Non guardare tutte le altre cose. Inizia con te. È la verità. Questo è ciò che intendeva Martin Luther King, e anche Gandhi. Questo è quello che credo». Il testo di Man in the mirror può insegnarci che cosa significa essere uomini, ed essere il cambiamento che vogliamo vedere nel mondo. Ci insegna che tutto deve partire da noi, perché possiamo vincere contro le ingiustizie e creare un mondo in cui valga la pena vivere. Nel videoclip ufficiale compare, tra gli altri, anche Martin Luther King.