di Alberto Flores d’Arcais («Il Venerdì», suppl. a «la Repubblica», 13 luglio 2018)
Oltre che per i casinò e le luci di Las Vegas, il Nevada è famoso per i suoi bordelli (in alcune contee la prostituzione è legale). Dennis Hof ne possiede sette, i più noti agli appassionati del genere, e adesso, alla bella età di 71 anni, ha deciso che vuole andare al Congresso: non in visita, ma come deputato.
Così Dennis, che ama definirsi il “Trump di Pahrump” (la località dove hanno sede un paio delle sue “case di piacere”), a metà giugno ha sfidato nelle primarie repubblicane James Oscarson, il deputato uscente per il seggio della contea di Nye, e lo ha clamorosamente battuto, nonostante il Grand Old Party del Nevada avesse sostenuto in blocco il suo avversario. A risultati definitivi, il Gop ha dovuto a malincuore congratularsi con chi aveva definito i politici repubblicani del luogo «degli inetti politicamente incompetenti». Alle elezioni di novembre Dennis sfiderà la candidata democratica Lesia Romanov, con ottime probabilità di batterIa e coronare il suo sogno, andare a Washington. Proprio come un piccolo Trump, Dennis – del tutto estraneo, finora, alla politica – non è certo uno sconosciuto. Oltre ad essere il proprietario-tenutario di sette “case” è anche produttore televisivo (protagonista della serie tv Cathouse che ha raccontato la vita dei bordelli del Nevada sulla famosa rete Hbo) e scrittore di una popolare autobiografia diventata best-seller (The Art of the Pimp, L’arte del pappone), che lo ha portato a tenere conferenze anche a Oxford e alla Sorbona. Nel 2016 si è convertito da libertario, fan di Ron Paul, a “trumpista”. «Per me Trump è come il Cristoforo Colombo della politica, l’unica cosa che faccio è seguirlo nel Nuovo Mondo» ha dichiarato dopo la vittoria alle primarie. Anche lui ama i talk-show di Fox News, e come il suo idolo ha dovuto affrontare accuse di violenza sessuale (da parte di due ex prostitute) durante la campagna elettorale. Come Trump ha respinto le accuse, sostenendo che sono parte di una campagna diffamatoria contro di lui, e come lui ha un notevole senso del marketing. Per la sua campagna elettorale di novembre il pimp più famoso d’America ha detto che sta lavorando a una serie di documentari. Titolo provvisorio: L’arte del magnaccia: dalle prostitute alla politica, dove si trovano le vere puttane. Promette di comprare un vecchio hotel a pochi passi dal Congresso e trasformarlo in casa chiusa: «Un bordello su un lato della strada e il più grande bordello, il Parlamento, dall’altra parte».