di Alberto Cei (huffingtonpost.it, 2 agosto 2022)
Vi sono a mio avviso quattro indici che confermano che la vittoria della nazionale inglese femminile di calcio a Euro 2022 possa essere considerata come un evento che potrebbe influire positivamente anche sulle differenze di genere, e non solo nel calcio. La prima si riferisce all’estremo successo di pubblico di questo evento: quasi 90mila persone a Wembley, Londra piena di una folla numerosa non violenta ma felice, con migliaia di famiglie che hanno portato i figli/e a festeggiare. La seconda, sono state chiamate “le Leonesse” così come i loro omologhi uomini: potrebbe non essere stata la prima volta ma certo è un accostamento che spiega molto dell’evoluzione positiva del concetto di donna e calciatrice, almeno nel Regno Unito.
Comprende lo spirito di gruppo, ma anche la forza individuale. La terza, la frase mito: “Football is back home”; gli inglesi hanno fondato il calcio moderno ma non vincevano nulla dal 1966, ora dopo 55 anni è successo di nuovo. Questa idea del calcio che è tornato a casa sarà ricordata per sempre e l’ha realizzata un gruppo di donne, quando ancora nel 1971 il calcio era a loro vietato dalla Football Association.
La quarta: questa squadra sarà d’ispirazione non solo a molte giovani che vorranno giocare a calcio, ma anche a chi crede che i sogni sono realizzabili e s’impegna duramente per soddisfare i propri obiettivi. Nel commentare questa vittoria, anche la regina Elisabetta gli ha riconosciuto questa influenza: “Siete state tutte un esempio che sarà d’ispirazione per le ragazze e le donne di oggi e per le generazioni future”.