Sarà visiting professor alla London School of Economics. L’annuncio del prestigioso ateneo britannico. Il corso inizierà nell’autunno 2016
di Antonella De Gregorio (corriere.it, 23 maggio 2016)
Prosegue senza soste l’impegno civile di Angelina Jolie, inviato speciale dell’Unhcr (l’Alto commissariato dell’Onu per i rifugiati). Attivista, regista, sceneggiatrice, produttrice, filantropa, l’attrice americana diventa ora anche docente. Dal prossimo autunno sarà «visiting professor» alla prestigiosissima London School of Economics.Jolie sarà responsabile di un master in tema di «Donne, pace e sicurezza», presso il primo centro accademico europeo per combattere la violenza subita dalle donne nelle zone di guerra: una struttura inaugurata a Londra proprio dall’attrice nel 2015. A dare l’annuncio, lunedì, è stato l’ateneo londinese. Il corso inizierà nell’autunno del 2016.
«Crimini sproporzionati»
Si tratta del primo corso di questo genere ed è dallo scorso anno che l’idea ha iniziato a prendere forma, grazie a una collaborazione tra la Jolie e l’ex ministro degli esteri britannico William Hague. «È fondamentale che allarghiamo la discussione su come far progredire i diritti delle donne e porre fine all’impunità per i crimini che colpiscono in modo sproporzionato le donne, come le violenze sessuali nei conflitti», ha dichiarato l’ambasciatrice delle Nazioni Unite.
Summit contro la violenza
Ma è da qualche anno che l’attrice è impegnata, oltre che sul fronte dei rifugiati, anche su quello della violenza sessuale sulle donne nei conflitti: a partire dal suo film di debutto come regista, Nella terra del sangue e del miele, ambientato durante la guerra in Bosnia del 1992-1995, in cui si calcola che almeno 20mila donne furono violentate. Ed è dal 2012 che Angelina e Hague sono impegnati nella Preventing Sexual Violence in Conflict Initiative, che punta l’attenzione sui crimini di guerra nei confronti delle donne. Insieme, hanno partecipato all’organizzazione, nel 2014, il primo summit contro la violenza sessuale sulle donne come arma di guerra: un appuntamento di quattro giorni (intitolato End Sexual Violence in Conflict), voluto dal governo inglese in collaborazione con diverse agenzie dell’Onu, cui hanno partecipato oltre 130 nazioni, per affrontare un tabù e cercare una soluzione a un dramma che conta centinaia di migliaia di vittime nel mondo, dalle 500mila donne violentate durante il conflitto in Ruanda, alle 50mila in Bosnia, alle decine di migliaia in tanti altri Paesi toccati da conflitti.
Insegnare e apprendere
«Non vedo l’ora di iniziare a insegnare e insieme di apprendere dagli studenti – ha dichiarato Angelina –. Sarà un’occasione importante anche per condividere la mia esperienza di lavoro con i governi e l’Onu». Anche William Hague terrà delle lezioni nell’ambito del corso.