di Alberto Di Majo (agi.it, 15 aprile 2022)
«Io candidato alle prossime elezioni? Ci sto pensando». Marco Castoldi, in arte Morgan, spiega all’Agi perché ha deciso di prendere in considerazione la proposta che gli ha rivolto pochi giorni fa Vittorio Sgarbi: far parte della lista che Rinascimento presenterà alle amministrative del 12 giugno a Verona o a Parma. «Di fronte all’azione politica sono affascinato e valuterò se questa ipotesi è realizzabile subito o tra un po’ di tempo. Non basta avere qualcosa da dire o una visione, bisogna anche saper svolgere il duro lavoro del politico». Certo, aggiunge Morgan, «non ho padroni e non sono corruttibile. Non sono né di destra né di sinistra, oggi non hanno più senso e non hanno la forza delle idee. Appartengo al pensiero filosofico dell’anarchia». Non gli piace l’espressione “discesa in campo”, «lo disse Berlusconi per usare un paragone calcistico» ricorda.
Preferisce «sogno l’epifania, cioè la comparsa di qualcosa che è semplicissimo: avere cuore. Mentre la politica di oggi è senza cuore. Attualmente tutti i personaggi di spicco sono molto freddi, eppure la politica è sentimento». Non è un caso, insiste, che «gli esseri umani si siano evoluti dalla condizione animale e grazie alla loro intelligenza emotiva abbiano costruito le modalità per convivere proprio regolando i propri sentimenti». L’artista, compositore, musicista, cantautore, fondatore dei Bluvertigo, più volte protagonista di talent show, non nasconde il suo interesse per l’impegno nelle istituzioni ma frena sulla corsa alle prossime elezioni: «Sgarbi è sempre così visionario ed entusiasta e ha una grande stima verso di me, ricambiata. È un uomo di grandissima cultura e apprezza il lavoro di divulgazione che faccio da anni in un Paese in cui ci sono molte zone problematiche. Lui tende a pensarmi come un elemento che può avere una potenzialità politica ma da lì alla candidatura il passo non è breve». Morgan aggiunge: «Ho fiducia nel lavoro di Sgarbi e lo appoggerei concretamente, ma diventare parte attiva in politica è un’altra cosa: mi occupo di ricerca musicale e sto scrivendo, pubblicherò un libro di poesie con Pasquale Panella, faccio ancora molte cose».
Poi avverte: «In questo momento storico sta mancando il dibattito, tant’è che in Parlamento non esiste quasi più l’opposizione, se non nella figura di Giorgia Meloni. E questo mi preoccupa, perché la democrazia è garantita dall’esistenza proprio dell’opposizione. Si pensa che dopo Tangentopoli la politica si sia risanata e sia diventata trasparente, ma non è vero». La Prima Repubblica? «C’era una dimensione politica verso cui ora provo nostalgia» ammette Morgan. Dei critici non se ne cura: «Sono leoni da tastiera, poi quando mi incontrano non hanno il coraggio di confrontarsi con me». Dei sostenitori dice: «Riconoscono che sono un uomo libero, perché l’ho dimostrato. Mi sporco le mani e spesso mi infilo in situazioni da cui gli altri si proteggono». Manca un mese alla presentazione delle liste, Morgan sorride: «Comunque per me sarebbe solo un pretesto per mirare alla presidenza del Consiglio».