di Ilaria Roncone (giornalettismo.com, 23 luglio 2021)
La campagna vaccinale procede in Italia, in Europa e nel mondo intero. Ormai siamo a un punto – o ci stiamo arrivando – in cui chi voleva vaccinarsi ha già due dosi o, quantomeno, è in attesa di ricevere la prima. Le persone che restano – ovviamente al di fuori dei minori e di chi non può vaccinarsi perché soggetto fragile – sono quelle che vanno convinte. Ne è consapevole anche l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) che ha – tramite la voce del suo direttore generale per l’Europa, Hans Henri Kluge – chiarito come bisognerebbe procedere, coinvolgendo gli influencer nella campagna vaccinale.
L’Oms ha lanciato un messaggio chiaro tramite un’intervista a Euronews rilasciata da Kluge che verrà trasmessa questa sera. L’istituto dell’Onu specializzato in ambito salute «incoraggia qualsiasi misura per aumentare la copertura vaccinale, sempre che siano misure legalmente e socialmente accettabili». Questo significa che l’obbligo a vaccinarsi dovrebbe essere, per ogni Paese, l’ultima spiaggia. Agli Stati viene infatti richiesto – prima di procedere con misure di obbligatorietà del vaccino anti-Covid – di «tentare di capire cosa c’è nella testa delle persone».
Questo, però, richiede tempo poiché – arrivati a questo punto – occorre «interagire con le comunità che esitano a vaccinarsi». Tra le varie soluzioni per raggiungere questo pubblico e la più vasta platea possibile, l’Oms ha suggerito di utilizzare le figure degli influencer. «Abbiamo molta esperienza» ha voluto specificare il direttore generale di Oms Europa «con l’analisi comportamentale per convincere le persone, utilizzando gli influencer, guardando a chi esita e pensare a chi possa influenzarli, in un dialogo». Gli influencer – bisognerà poi capire di che tipo e con quali pubblici – vengono quindi elevati a figure chiave per far funzionare una campagna vaccinale che, a livello europeo, rischia di rallentare per gli indecisi.