di Mauro Suttora (huffingtonpost.it, 2 maggio 2021)
Ricordavo la deliziosa Ilaria Capitani portavoce di Walter Veltroni nel 2007, quando intervistai l’allora sindaco di Roma. Mai avrei immaginato si trasformasse in feroce belva della censura contro tal Federico Lucia da Buccinasco, tatuatissimo cantante con faccia e voce attraenti quanto quelle di Morgan. C’eravamo liberati da appena una settimana di Grillo, suicidatosi col video sugli stupri, mo’ ecco Fedez. L’ennesimo famoso solo per essere famoso (trovate qualcuno che sappia canticchiare qualche sua canzone) che pretende di comiziare di politica coi miei soldi (via Rai). Anche Celentano sproloquiava, ma almeno lui aveva all’attivo decenni di inni ecologisti.
Dato il mio cognome, ogni tanto qualcuno mi ammonisce: “Sutor, ne ultra crepidam!”. Ciabattino, non (andare) oltre la scarpa. E gli inglesi chiamano “ultracrepidarian” i saccenti che dispensano giudizi su questioni che oltrepassano la loro competenza. Invece noi, tramontato il comico a 5 stelle, abbiamo il rapper “tanta roba” come nuovo maître-à-penser. Il quale ci rivela, in ritardo di mezzo secolo su Pannella, che la Rai è lottizzata. E che, essendo servizio pubblico, magari non può concedere proprio a tutti di vomitare insulti in diretta tv contro un politico davanti a milioni senza contraddittorio. Ovviamente, poi, il populismo abbisogna di vittimismo. Quindi il povero rapper che si chiama come un corriere espresso lamenta di avere subìto una tentata castrazione verbale da parte dell’incantevole Capitani. Ma lo fa in modo simpatico, stile Le vite degli altri: registrando e pubblicando la loro telefonata privata. E, come nella Ddr, tagliandone gli spezzoni che non gli convengono.
Tuttavia l’avvenimento più stupefacente di queste ore è che si è scatenato il “dibattito”. Letta e Zingaretti, di sinistra, se la prendono con una dirigente Rai di sinistra. L’inevitabile Di Maio loda Fedex: “Una persona che in tutto quello che fa ci mette il cuore”, col “ci” rafforzativo molto millennial. E ci mancherebbe: Fedez si esibiva sui palchi grillini quando loro erano arroganti come lui adesso, prima della ripulita. Gli addetti ai social di tutti i politici li hanno costretti a esprimersi sull’argomento del giorno. Resistono solo Draghi, Cartabia e Mattarella. Quanto al contenuto del “messaggio” del nuovo EmilioFedez progressista, ricordo che la prima proposta di legge contro l’omofobia porta la firma di Franco Grillini (cui i grillini con la minuscola hanno tagliato il vitalizio nonostante abbia un tumore). È del 2001: sono passati vent’anni, il Pd ha governato per dieci, nel frattempo Salvini ha fatto pure in tempo a cambiare idea (“Allora era d’accordo con me”, dice Grillini).
La legge Zan merita sicuramente una discussione seria e approfondita: come proteggere gli Lgbt, per esempio, senza ledere le libertà di parola e opinione? Dilemmi importanti, mettere d’accordo gli eterni Capuleti e Montecchi della scena pubblica italiana sarà difficile. Per carità, anche Jean-Paul Sartre era fazioso. Ma più cauto di Fedez: la sua compagna Simone de Beauvoir non possedeva decine di milioni di follower.