Vivienne Westwood: 80 anni di un’icona punk, ambientalista, ribelle

di Essia Sahli (vanityfair.it, 8 aprile 2021)

Per definire l’impatto di uno stilista nella storia della moda non basta prenderne in considerazione lo stile avanguardista e innovativo, e nemmeno design e qualità sartoriale ineccepibili, per quanto importanti: per diventare un’icona dell’industria bisogna andare ben al di là di essa, radicarsi e segnare un’epoca, un cambio generazionale o una metamorfosi sociale, supportando questi processi – e spesso definendoli – proprio attraverso le creazioni. E colei che, a partire dagli anni Settanta, si è conquistata di diritto un posto nel firmamento dei fashion designer più iconici, è Vivienne Westwood. Che oggi, 8 aprile, spegne ben 80 candeline, e in grande stile: con un videomessaggio al mondo, in diretta da Piccadilly Circus. Per celebrare il suo compleanno, infatti, la designer ha presentato un cortometraggio di 10 minuti in collaborazione con Circa, intitolato Do not buy a bomb.

Ph. Ki Price / Vivienne Westwood Archive
Ph. Ki Price / Vivienne Westwood Archive

Un avvertimento all’indifferenza della società verso le incombenti catastrofi ambientali, un grido contro il commercio delle armi e il suo collegamento al cambiamento climatico, con cui Vivienne Westwood ha sfidato il pubblico a «raccontare ai bambini la verità» su capitalismo ed economia della guerra. Una chiamata alla consapevolezza generale e alla lotta collettiva, simboleggiata da una stampa in edizione limitata dal titolo Non comprare una bomba, creata e realizzata in supporto a #CircaEconomy: «Siamo chiari, tu ed io non possiamo fermare la guerra, ma possiamo fermare la produzione di armi e questo fermerà il cambiamento climatico e il disastro finanziario» ha dichiarato Vivienne Westwood, che ha sempre associato moda e attivismo perché l’uno fosse continuamente veicolo dell’altro. Fautrice – di fatto – della moda punk, attivista e ambientalista, la stilista britannica è forse l’ultima, vera ribelle ancora in vita, sempre pronta a difendere con forza le battaglie individuali e collettive da sostenere e portare avanti. Con il suo spirito sovversivo, Vivienne Westwood ha iniziato la sua personale rivoluzione nel mondo della moda all’inizio degli anni Settanta, quando aprì la sua prima boutique a Londra, Let it Rock, con l’allora fidanzato e socio in affari Malcom McLaren, manager dei Sex Pistols: un luogo magico, in un certo senso, che ogni veniva battezzato con un nuovo nome e che divenne un vero e proprio punto di riferimento per i giovani.

Nel suo negozio infatti, oltre a una selezione di capi, accessori e oggetti ispirati alla subcultura del momento, Vivienne Westwood presentava le sue prime collezioni moda, definendo progressivamente l’estetica e i codici del punk e portando avanti il messaggio di questo movimento giovanile: la necessità di allontanarsi dalle generazioni passate, nei valori e nelle modalità di esprimerli. Ovvero, attraverso uno stile audace e provocatorio che riprendeva l’abbigliamento fetish e alcuni dettagli del Bdsm, mixati a tessuti e capi più tradizionali come il tartan. Grazie alla sua moda, ispirò sin dall’inizio una serie di cambiamenti sociali, mettendo continuamente in discussione l’establishment: un concetto di base che, nonostante i numerosi cambiamenti intrapresi da Vivienne Westwood, e che nel corso dei decenni hanno investito il suo brand, è sempre rimasto saldo e alla base del suo Dna: da Pirates, la prima, vera sfilata del 1981 con cui ha iniziato ad allontanarsi dal punk nudo e crudo, all’entrata ufficiale, pochi anni dopo, nel calendario della Paris Fashion Week, ispirandosi con ironia alla storia francese in dialogo con quella del Regno Unito. Passando per tutte le collezioni che negli anni si sono fatte portavoce d’iniziative di rilevanza politica, come il referendum per l’indipendenza della Scozia, o la lotta contro il cambiamento climatico. Una carriera e, in generale, un percorso esistenziale degni di nota. Che, a guardare bene, sembrano appartenere a qualcuno che ha vissuto già ben più di una vita.

Spread the love