Migranti, droga, uguaglianza. Testi seri nelle hit dell’estate. E gli artisti cantano l’attualità
di Stefano Landi («Corriere della Sera», 7 agosto 2015)
Qualcosa è cambiato. Se anche l’uomo che con Happy ha guidato chilometri di trenini danzerecci decide di cantare una canzone impegnata. Pharrell Williams lancia il (possibile) tormentone estivo parlando di libertà e uguaglianza tra uomini. In Freedom ricorda che siamo tutti inquilini dello stesso pianeta. Senza bisogno di abusare di sole, cuore e amore, la musica che gira intorno a quest’estate martellata dalla crisi si nutre di tormentoni consapevoli. Artisti meglio dei cronisti. Nell’attualità d’agosto si ascolta l’emergenza profughi cantata da Maruego. Il rapper marocchino in Sulla stessa barca racconta la storia di Ahmed, «che carica problemi, sogni e soldi su una barca». Come Clementino, il rapper made in Napoli che in Sotto le stelle parla di fratellanza e compassione «di chi annegando nella disperazione sceglie l’odissea della migrazione». C’è poi la proposta di legge sul tema delle droghe leggere che potrebbe arrivare in Parlamento preceduta da J-Ax che in Maria Salvador canta i pericoli della marijuana fuori legge. La dipendenza dalla droga si fa più cruda in Can’t Feel My Face, il pezzo che ha portato il rapper canadese The Weeknd tra i più ascoltati su Spotify e in cima alla classifica americana. Diversa ma felice è anche l’estate (povera) dei Ministri. Il gruppo milanese è appena rientrato dall’Erasmus musicale: un mese a Berlino, per registrare il quinto disco. «Una città che trasmette a noi trentenni grandi dubbi sul concetto di qualità della vita. Lì è tutto a misura di gioventù, accessibile economicamente» spiegano. Il disco l’hanno chiamato Cultura Generale. Uscirà il 18 settembre, ma intanto sotto l’ombrellone spediscono una cartolina anticonformista. Tutto nasce da un video interattivo. I tre Ministri viaggiano da soli e con un colpo di tastiera si può scegliere su quale strada d’Italia seguirli. Il Delta del Po, le valli bergamasche, una grotta della Val Seriana. Tre ambientazioni diverse, un unico messaggio. «In Italia ci sono posti low-cost dimenticati. La dimostrazione che esiste una bellezza sostenibile. Queste sono le nostre vacanze, quelle che abbiamo sempre fatto: i bagni nei fiumi, trekking a piedi, avventure in bicicletta. Sono i mezzi che usiamo anche in città» dice il cantante Divi Autelitano. «Estate povera» è a tutti gli effetti un video sostenibile, dato che i Ministri hanno usato le loro cose, compreso un camper Westfalia del ’79. «Ci ho girato la Sardegna l’estate scorsa, ma in Italia rallenti il traffico e ti cacciano dalle strade. Questione di frenesia. La vacanza estiva sembra culturalmente indispensabile, insieme al Natale è il modo in cui gli italiani preferiscono dilapidare lo stipendio», aggiunge il chitarrista Federico Dragogna. I Ministri puntano le chitarre contro la speculazione turistica. La ricetta dell’album: «Non accettare il presente a testa bassa, ma lavorarci su». In un pezzo, la vita da (presunti) signori, quelli in ciabatte col pelo e camicia spalancata sul petto. In un altro, l’ironico elogio di chi si sente «sportivo», come e più che negli Anni 80: la macchina, la scarpa, la giacca. «La nostra non è una lezione morale da bacchettoni snob, c’è molta ironia», raccontano. Una decadenza morale che ha ispirato anche Fedez che si è presentato alla prova costume sfoggiando due singoli arrabbiati. Prima L’amore eternit, un montaggio di immagini splatter di una società apocalittica. Una deriva di valori che ha voluto ribadire in Non c’è due senza trash, puntando il telecomando contro il meglio del peggio di una tv leggera e dallo scandalo facile.