di Giuseppe Sarcina (corriere.it, 9 novembre 2020)
Donald Trump starebbe già pensando a ricandidarsi nelle primarie repubblicane del 2024, nel tentativo di tornare alla Casa Bianca con le prossime elezioni. Il sito Axios torna sulle voci che circolano da qualche giorno a Washington, scrivendo che il presidente in carica avrebbe discusso di questa possibilità con i suoi consiglieri più stretti. Il 22° Emendamento della Costituzione americana fissa il limite di due mandati per ogni presidente.
La norma, ratificata nel 1951, voleva evitare che un leader potesse rimanere al potere per un lungo periodo, come era appena successo con Franklin Delano Roosevelt, vincitore di quattro tornate elettorali consecutive, dal 1933 al 1945. Ma da allora nessuno si era posto il problema della candidatura di un presidente uscente — di due mandati non consecutivi, in altre parole. Trump, 74 anni, potrebbe rompere anche questa convenzione della storia americana.
D’altra parte è apparso subito chiaro che “The Donald”, ancora impegnato nella guerriglia giudiziaria per contestare l’esito di queste elezioni, non avesse alcuna intenzione di ritirarsi dalla scena politica. Pur avendo perso, ha ottenuto circa 71 milioni di voti, sette in più rispetto al 2016. La sua macchina elettorale ha dimostrato di essere efficiente più o meno in tutto il Paese e comunque, al momento, non si vede nessuno nel Partito Repubblicano in grado di competere.
Quattro anni sono lunghi ed è chiaramente difficile immaginare cosa ci riserverà il ciclo politico che comincia con la presidenza di Joe Biden. Ma l’ipotesi di un Donald Trump di nuovo in campo sta nelle cose. Tra le incognite, però, vanno segnalate le inchieste giudiziarie avviate dalla Procura di Manhattan sugli affari dell’ex costruttore newyorkese. Intanto, Trump ha licenziato il segretario alla Difesa Mark Esper. E ha annunciato che a guidare il Pentagono sarà Cristopher Miller, l’attuale direttore dell’antiterrorismo Usa.