America 2020: non fate zapping, (non) finisce il 3 novembre

di Rita Lofano (agi.it, 6 ottobre 2020)

Mancava la Cavalcata delle Valchirie, suonata a tutto volume dagli altoparlanti dell’elicottero, nel remake trumpiano dell’epica scena di Apocalypse Now con un’unica ala rotante: il Marine One. Sorvola i cieli di Washington. Non c’è il fango della giungla del Vietnam ma i monumenti simbolo della capitale americana e dell’America, un tramonto mozzafiato e il guerriero che torna a casa vittorioso, dopo appena 72 ore in ospedale. «Non abbiate paura del Covid. Non lasciate che domini la vostra vita. Lo sconfiggeremo». Parola dell’«eroe sopravvissuto non solo ai trucchi sporchi dei democratici ma anche al virus cinese», a metà tra Eracle (dotato di una forza sovrumana) e Prometeo (virile condottiero salvatore che ha donato il fuoco all’umanità).

Ph. Anna Moneymaker / New York Times – Redux
Ph. Anna Moneymaker / New York Times – Redux

Il Presidente potrebbe «non essere completamente fuori dal guado» ma lui dichiara di «sentirsi davvero bene», anzi di stare meglio «di 20 anni fa». Praticamente una catarsi, oltre che «una scuola» che rafforza le sue qualità di comandante in capo: «Siamo il più grande Paese del mondo. Ci rimetteremo al lavoro. Saremo in prima linea. Come leader ho dovuto farlo». Contagiato ad un mese dal voto, con lo sfidante democratico Joe Biden in testa nei sondaggi, duecentomila morti negli Usa per la pandemia e mezza Casa Bianca in quarantena, Trump non lascia spazio all’improvvisazione. Tutti messaggi sono registrati. Attinge ad un classico del cinema per la rappresentazione visiva del suo piano di battaglia elettorale e si fa scrivere i testi dagli spin doctor. Il Presidente esce dalla porta dorata del Walter Reed Medical Center alle 18:30, come preannunciato, per assicurarsi i riflettori del mondo e per allertare Wall Street che reagisce con un balzo di gioia.

Un copione ben preciso da seguire

Abito scuro e mascherina chiara, non si ferma a parlare con i giornalisti. Ha un copione ben preciso da seguire. Dopo dieci minuti di volo spettacolare, atterra nel South Lawn, il prato a Sud della Casa Bianca, con il cielo rosa che sembra dipinto. Sale la scalinata per entrare dall’ingresso principale, illuminato per l’occasione e addobbato con quattro grandi bandiere americane. Riprende un po’ fiato, fa il saluto militare e si toglie la mascherina con un gesto di sfida. Uno spot elettorale da manuale, una lezione magistrale di televisione dal Francis Ford Coppola dei reality show. «Uscite, state attenti. Abbiamo le migliori medicine del mondo, si sono materializzate velocemente, vengono approvate e anche i vaccini arriveranno a momenti», dichiara nell’ultimo video della serata che in un lampo raggiunge milioni di visualizzazioni e “like”.

Il medico della Casa Bianca, Sean Conley, spiega che Trump continuerà ad essere curato «con trattamenti di prima classe per ventiquattrore al giorno» (anche con l’antivirale Remdesevir, steroidi e un cocktail sperimentale della Regeneron) ed esclude danni al sistema neurologico. Il Presidente annuncia di voler tornare «presto» a fare campagna elettorale e dal suo staff fanno sapere che «è intenzionato» a partecipare al prossimo dibattito con Biden, in calendario il 15 ottobre a Miami. Durante il town hall sulla Nbc, proprio dalla Florida, cruciale battleground State per la conquista della Casa Bianca, Biden (che ieri ha fatto campagna a Little Haiti e a Little Havana) ha definito l’utilizzo della mascherina «una responsabilità patriottica» perché «salva la vita» e ha esortato Trump a seguire la scienza. Si è dichiarato pentito di aver definito il Presidente «un clown» al primo faccia a faccia in tv (il peggiore della storia americana) e si è detto disposto a salire sul palco con il Tycoon se gli esperti medici lo riterranno sicuro. Domani, a confrontarsi in tv, saranno i due candidati a vicepresidente: Mike Pence e Kamala Harris. Pence è risultato negativo al Covid ma la Commissione per i dibattiti presidenziali ha acconsentito alle richieste dem di rendere più stringenti le norme di sicurezza, con un plexiglass tra i due sfidanti che resteranno distanti tredici piedi l’uno dall’altro (circa quattro metri). La formula del plexiglass è già stata inaugurata al dibattito tra il senatore repubblicano Lindsey Graham e il democratico Jaime Harrison.

Intanto si allunga la lista dei contagiati alla Casa Bianca. Ieri è stata annunciata la positività della portavoce di Trump, Kayleigh McEnany, e di due sue collaboratrici. Aumenta il numero degli infettati anche tra le fila dei senatori repubblicani, che puntano ad approvare prima delle elezioni la nomina alla Corte Suprema di Amy Coney Barrett al posto della giudice icona liberal Ruth Bader Ginsburg, morta all’età di 87 anni. Le defezioni sono talmente tante che Graham, presidente della commissione Giustizia della Camera Alta, ha deciso di far slittare l’audizione inizialmente prevista per oggi dell’ex numero due dell’Fbi Andrew McCabe. Le audizioni sulla conferma di Barrett dovrebbero prendere il via in commissione Giustizia il prossimo 12 ottobre. Due membri Gop (Thom Tillis e Mike Lee) sono risultati positivi, mentre altri due (Ted Cruz e Ben Sasse) sono in quarantena perché potenzialmente contagiati. In isolamento anche il senatore repubblicano James Lankford, ma non fa parte della commissione Giustizia.

Il Presidente esce dall’ospedale e Wall Street vola

Wall Street ha brindato all’uscita d Trump dall’ospedale: il Dow Jones ha guadagnato l’1,68%, lo S&P l’1,81% e il Nasdaq ha messo segno +2,32%, azzerando le perdite della vigilia. Venerdì, alla notizia del ricovero del comandante in capo, gli indici erano scesi rispettivamente dello 0,5%, dell’1% e del 2,2%. Nel 1918 il presidente Woodrow Wilson sminuì come Trump la portata della febbre Spagnola, salvo poi venire contagiato nell’aprile del 1919. Allora il Dow Jones reagì con una perdita dell’1,5% che impiegò quattro giorni a recuperare (dati CFRA, S&P). Il crollo maggiore registrato dal Dow Jones a causa di un problema di salute di un presidente americano risale al 24 aprile 1955, quando Dwight Eisenhower ebbe un infarto: l’indice perse il 10% e ci mise settantacinque giorni a riprendersi.

La Casa Bianca, a corto di personale a causa dei contagi, ha sospeso le visite turistiche. Ma il negozio di souvenir ha già messo in vendita monete commemorative “Trump Defeats Covid”, ovvero “Trump sconfigge il Covid”. «La nostra campagna va a piena velocità. Non ci fermeremo», assicura su Fox l’advisor di Trump, Mercedes Schlapp. «Dopo aver assistito alla disgustosa messa in scena del ritorno alla Casa Bianca, con tanto di ascensione tramite le scale al balcone di Mussolini, la mascherina tolta in segno di sfida, pronto ad infettare ancora, Trump il killer. Poi è arrivato il town hall di Biden. E abbiamo capito. Non dare mai niente, niente per scontato», twitta il regista e attivista Michael Moore esortando, ancora una volta, a non sottovalutare mai le capacità di Trump. Siamo sempre dentro l’antico racconto del mito: ci sono gli dèi, gli eroi, gli antieroi, le stelle e la polvere, la forza di Eracle e il fuoco di Prometeo. È l’ultimo format di Trump in tv, il gran finale della serie. Non fate zapping, (non) finisce il 3 novembre.

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