di Luigi Ippolito e Viviana Mazza (corriere.it, 23 settembre 2020)
Casa Bianca 2024: Meghan Markle contro Ivanka Trump? Uno scenario che suona da fantapolitica, ma che potrebbe essere più vicino alla realtà di quanto non sembri. Perché sia la duchessa di Sussex sia la figlia di The Donald non fanno mistero delle loro ambizioni. Innanzitutto, la moglie del principe Harry, ormai stabilmente insediata a Santa Barbara, in California: il suo ingresso in politica viene considerato sempre più probabile, perché tutte le sue mosse puntano in quella direzione.
Di recente ha avuto un incontro, molto pubblicizzato, con Gloria Steinem, l’icona del femminismo americano: l’attivista ha rivelato che loro due si sono messe al telefono e hanno chiamato una serie di elettori per incoraggiarli a votare («ciao, sono Meg», si presentava la duchessa agli sbigottiti interlocutori). Cosa che ha fatto seguito a un video in cui Meghan pure esortava a partecipare alle elezioni presidenziali. Gloria Steinem ha dato il suo viatico alla duchessa, che ha definito «intelligente, autentica, divertente, e politica». E ha aggiunto che durante il loro incontro la Markle ha espresso tutta la sua ammirazione per Kamala Harris, la donna nera scelta da Joe Biden come vicepresidente.
Ma non è tutto. Il contratto da 150 milioni di dollari stipulato dai Sussex con Netflix ricalca quello analogo degli Obama e può fornire a Meghan, che vede in Michelle O. il suo modello d’ispirazione, una straordinaria piattaforma; inoltre, la nuova fondazione dei duchi di Sussex ha fra i suoi obiettivi, oltre ad attività commerciali e di marketing, anche il «lobbying politico». D’altra parte, quando era entrata a far parte della famiglia reale, Meghan era stata definita «la duchessa attivista» perché se ne sottolineava l’impegno femminista e il desiderio di avere un impatto politico grazie al suo nuovo ruolo. Le cose sono andate diversamente, come sappiamo: la «Megxit» ha portato alla fuga in California. Ma questo non ha messo la sordina alle sue ambizioni politiche, che ha coltivato fin da ragazza, tanto che a Londra ci si chiede quale sarà il ruolo di Harry, che resta un principe britannico, al fianco di una moglie che entrasse nella vita pubblica americana.
Arriverà fino al punto di candidarsi alla Casa Bianca? Chissà. Ma d’altra parte, si fa notare, se ci è arrivato uno come Donald Trump, tutto è possibile. E a questo proposito c’è anche chi ha immaginato che sulla sua strada Meghan potrebbe trovare proprio Ivanka: la figlia di The Donald, alla convention repubblicana, ha pronunciato un lungo e acceso discorso che è stato letto come un’auto-investitura a raccogliere il mantello del padre. Anche nel 2016 Ivanka introdusse il padre alla convention, spiegando: «non mi ritengo repubblicana né democratica». Ma ora la 38enne nata dal primo matrimonio del miliardario ha rivendicato sia i successi del padre sia i propri («Vi ho detto che avrei combattuto al fianco di mio padre, e quattro anni dopo eccomi»). Non dice più che vuole «restare fuori dalla politica», è una campionessa di fundraising per il papà, e il mito secondo cui avrebbe potuto agire in questi anni come «coscienza» o «influenza moderatrice» sulla politica del presidente è stato ampiamente smentito (dal clima all’immigrazione). La metamorfosi è compiuta: quest’anno Ivanka si è definita un’«orgogliosa repubblicana trumpiana».
L’America – si sa – adora le dinastie politiche, perciò i bookmaker la danno vincitrice 33 a 1 nel 2024. C’è un unico problema: la «principessa» potrebbe scontrarsi con il fratello Donald Jr. Benché il suo discorso sia durato la metà di quello di Ivanka alla convention, Don Jr. è una forza politica e ha un forte seguito tra gli elettori del padre. Se da una parte ci sono già saggi pubblicati in America che immaginano la Casa Bianca di Ivanka, dall’altra lui viene spesso accolto ai comizi con cartelli e grida: «Don Jr. per il 2024». Alcuni ipotizzano che ai Trump accadrà prima o poi ciò che abbiamo visto nella serie tv Succession: il figlio, che si sente l’erede politico designato (Don Jr.), si ribellerà al patriarca quando quest’ultimo sceglierà la figlia prediletta anziché lui. Dunque, ci sono Ivanka e Meghan nel futuro degli Stati Uniti? Fantapolitica forse, ma la storia recente ci ha abituato a molte sorprese.