Si chiama Oscar Pérez, agente dissidente ma anche protagonista di un film. Sui social il video del suo manifesto anti-governo
(quotidiano.net, 28 giugno 2017)
Poliziotto dissidente ma anche attore, paracadutista e ora ricercato dalle forze speciali del governo del Venezuela per aver attaccato con l’elicottero della polizia scientifica la Corte Suprema. Oscar Pérez, responsabile di quello che il presidente Maduro ha definito “attacco terroristico armato contro le forze del Paese”, dice di sé stesso in un autoritratto: “Sono un uomo che esce in strada senza sapere se tornerà a casa perché la morte è parte dell’evoluzione”.Su Instagram, dove è molto attivo, in un video esorta alla lotta per costringere Maduro alle dimissioni e chiama il popolo venezuelano a unirsi con le forze armate contro il governo. Nel video che gira sui social Pérez legge un manifesto a viso scoperto, con quattro altri agenti armati in formazione e mascherati dietro di lui, firmato da “una alleanza di funzionari militari, poliziotti e civili, alla ricerca di un equilibrio e contro questo governo transitorio e criminale”. Non rivendica alcuna appartenenza politica. Dichiara di “Non appartenere a nessuna tendenza politica o di partito: siamo nazionalisti, patrioti ed istituzionalisti”. Ma la Corte Suprema, contro cui ha sganciato quattro granate dall’elicottero, è nel mirino dagli oppositori di Nicolás Maduro per le sue sentenze volte ad accrescere il potere del presidente e limitare quello del parlamento controllato dall’opposizione. Non solo dissidente ma anche attore, sempre per la causa anti-Maduro. Nel 2015 fu il protagonista di Muerte suspendida (Morte sospesa), un film carico di azione su un argomento spinoso in cui molti venezuelani si identificano: il sequestro. Nella trama della pellicola, diretta da Oscar Rivas Gamboa e co-prodotta dallo stesso Pérez, volti noti del cinema e della tv venezuelana rappresentano l’unione, la fede e la speranza che si intrecciano per la risoluzione del caso di Benardino Correia, un portoghese titolare di distributori di benzina rapito da un gruppo di persone che chiedono un riscatto di 6 milioni di dollari per liberarlo. Tra i protagonisti ci sono anche funzionari attivi della polizia scientifica (Cicpc), di cui Pérez fa parte. L’obiettivo del film è mostrare ai venezuelani che il Cicpc lotta ogni giorno per sradicare la pratica criminale del sequestro, un cancro della società.