di Tess Owen (wired.it, 30 novembre 2024)
Il 16 novembre, undici giorni dopo le elezioni presidenziali negli Stati Uniti, una dozzina di neonazisti appartenenti a un gruppo chiamato Hate Club 1488 ha marciato senza problemi per le strade di Columbus, in Ohio, portando con sé bandiere con svastiche e scandendo insulti razzisti. Diversi leader a livello statale e nazionale, tra cui il presidente Joe Biden, hanno condannato l’evento, come anche leader locali e attivisti.
Nella stessa giornata, a circa 800 chilometri a Sud, otto neonazisti a volto coperto provenienti da diversi gruppi si sono riuniti per una manifestazione stradale a Decatur, in Alabama, dove hanno brandito cartelli con slogan antisemiti, anti-immigrati e razzisti. Il corteo di Decatur non ha ricevuto alcuna attenzione mediatica, né tantomeno una condanna da parte del presidente americano. Ma, secondo i ricercatori specializzati, entrambi i raduni fanno parte di un trend preoccupante che vede manifestanti all’insegna dell’odio di estrema destra fare un ricorso esplicito all’immaginario e alla simbologia nazisti. Wired US ha raccolto da media locali e social media le segnalazioni di manifestazioni neonaziste organizzate quest’anno negli Stati Uniti, arrivando a un totale 34 distribuite su 16 Stati, rispetto alle 30 del 2023, alle 22 del 2022 e alle 4 del 2021. Secondo gli esperti, eventi di questo tipo sono così frequenti da rischiare di essere normalizzate.
Nonostante tendano a stare lontani dalla politica tradizionale, i gruppi neonazisti più radicali negli Stati Uniti vedono nel presidente eletto Donald Trump e nel suo imminente secondo mandato un’opportunità. Il leader dei Blood Tribe, Christopher Pohlhaus, noto come Hammer, ha celebrato la vittoria di Trump dopo le elezioni in un post su Telegram: «Grazie Trump», ha scritto. «La benzina meno cara renderà più facile diffondere il potere bianco in tutto il Paese». A qualche giorno di distanza dalle elezioni, un gruppo di neonazisti si è riunito fuori da un teatro a Howell, in Michigan, dov’era in corso una rappresentazione del Diario di Anna Frank, per scandire insulti antisemiti. Secondo le cronache, i militanti hanno intonato il coro «Heil Hitler, Heil Trump».
La maggior parte delle manifestazioni osservate negli ultimi anni sono sempre state guidate da una manciata di reti e organizzazioni che, nonostante il numero ridotto di membri, sono diventate sempre più visibili. Queste persone rientrano nella categoria degli «estremismi violenti a sfondo razziale» che, secondo il direttore dell’Fbi Christopher Wray, sono tra le maggiori minacce di terrorismo interno negli Stati Uniti. Gran parte di questi episodi hanno preso di mira gli immigrati, proseguendo una tendenza emersa alla fine dello scorso anno, quando gruppi come Nsc-131, una rete estremista attiva nel New England, hanno iniziato a presentarsi fuori dagli hotel che ospitano migranti, accendendo fumogeni e reggendo striscioni con la scritta «Invaders go home» (Invasori tornatevene a casa).
La rinnovata attenzione sui migranti da parte dei gruppi neonazisti coincide con l’aumento dei crimini d’odio commessi ai loro danni, secondo i dati recentemente pubblicati dall’Fbi. Ma segna anche un netto distacco dagli spettacoli drag e dagli eventi connessi ai Pride, che erano stati al centro dell’attenzione dei militanti dell’estrema destra negli ultimi anni. Questa svolta coincide con l’abbandono da parte del Partito Repubblicano di un focus sui temi delle “guerre culturali”, che non erano riusciti a galvanizzare gli elettori alle elezioni di metà mandato del 2022, per tornare alla retorica nazionalista e anti-immigrati che ha assicurato la vittoria a Trump nel 2016 e nel 2024.
E una volta che i Repubblicani e gli influencer di destra si sono concentrati sull’immigrazione, i gruppi estremisti li hanno seguiti a ruota. Questa sincronia non è una coincidenza, sottolinea Jeff Tischauser, ricercatore del Southern Poverty Law Center. Sebbene i gruppi più radicali tendano a non interessarsi alla politica, vedono l’opportunità di spostare la “Finestra di Overton” (la gamma di idee, politiche e discorsi ritenuti accettabili da una società) verso le frange di estrema destra, sperando che i legislatori perseguano politiche sempre più radicali. «Gli attivisti del White Power prendono gli ordini dagli influencer conservatori» spiega Tischauser; «questi gruppi, specie dopo il 2022 e il 2023, pensano di spingere il Partito Repubblicano più a destra. Sanno di poter fare e dire ciò che ai funzionari eletti e agli influencer del Partito Repubblicano non è permesso».
Springfield è stato l’esempio più chiaro in questo senso. La piccola città dell’Ohio e la sua fiorente comunità haitiana sono diventate il bersaglio della violenta retorica anti-migranti degli influencer conservatori e della campagna elettorale di Trump. Voci non verificate e teorie del complotto sugli haitiani di Springfield sono circolate su Facebook, per poi arrivare ai principali account social di destra ed essere riproposte da Trump e dal suo vice J.D. Vance. I riflettori puntati su Springfield hanno spinto i membri armati di Blood Tribe ad arrivare in città in due diverse occasioni, ad agosto e settembre.
Per gruppi come i Blood Tribe o gli Hate Club 1488, le manifestazioni sono anche un modo per «normalizzare e diffondere le loro idee e i loro simboli», sostiene Tischauser, oltre che per creare occasioni di propaganda: per esempio filmandosi mentre marciano senza opposizione o provocano persone, per poi postare i video sui loro social network. Tischauser ritiene che la decisione dell’Hate Club 1488 – che ha sede a St. Louis, in Missouri – di radunarsi a Columbus sia stata accuratamente calcolata per fomentare le paure e associarsi alla vittoria di Trump. «È stata una marcia ben programmata. Hanno scelto un’isola Democratica in un mare Repubblicano» afferma il ricercatore; «i modi in cui i migranti sono stati usati dai politici e dai candidati conservatori durante le elezioni hanno davvero reso l’Ohio un bersaglio per gruppi come l’Hate Club».
In Ohio sono attive anche altre organizzazioni estremiste, come i Proud Boys e gli stessi Blood Tribe. «I gruppi di suprematisti bianchi sono in competizione tra loro, vista la disponibilità limitata di persone e di fondi che possono reclutare» commenta Tischaus. Ad agosto, una coalizione di gruppi di attivisti locali ha formato l’Ohioans Against Extremism in risposta a quello che considerano un estremismo crescente per le strade dello Stato. La loro direttrice, Maria Bruno, dice di essere grata per l’attuale attenzione sull’aumento dell’estremismo in Ohio dopo la manifestazione di Columbus, ma è un po’ sorpresa che ci sia voluto così tanto tempo.
All’arrivo dei Blood Tribe in Ohio, nel 2023, è seguita una serie di incidenti allarmanti. Venti membri del gruppo si sono presentati a un evento del Pride e in un centro ebraico a Toledo; 26 persone armate si sono radunate fuori da una manifestazione di drag queen a Columbus, scandendo «Ci sarà sangue»; una coalizione di gruppi estremisti, tra cui Blood Tribe, Proud Boys e White Lives Matter, si è radunata fuori da un evento di drag queen a Wadsworth; un membro dei suprematisti bianchi di White Lives Matter ha incendiato una chiesa progressista a Chesterland, in Ohio, che aveva in programma una lettura pubblica da parte di una drag queen. All’inizio dell’anno anche Nashville, nel Tennessee, è diventata un centro nevralgico delle attività neonaziste. A febbraio, circa 36 esponenti dei Blood Tribe e di un altro gruppo chiamato Vinland Rebels hanno marciato per i quartieri neri della città cantando lo slogan «Espellete tutti i messicani» e facendo saluti nazisti.
Nell’arco di diverse settimane a luglio, una rete chiamata Goyim Defense League ha organizzato alcuni raduni antisemiti a Nashville (Goy è un termine ebraico usato per descrivere i non ebrei, a volte in modo dispregiativo, che è stato cooptato dagli antisemiti). In un caso, circa 30 membri della Goyim Defense League hanno indossato magliette con la scritta «Whites Against Replacement» (Bianchi contro la sostituzione) e hanno interrotto una riunione pubblica di un consiglio comunale nella contea di Nashville-Davidson facendo saluti nazisti e coprendo di insulti i media e gli astanti. Secondo il Guardian, il capo della polizia di Nashville ha appreso che l’organizzazione si era accampata a circa 100 chilometri di distanza, a Scottsville, nel Kentucky. Sembra che abbiano puntato su Nashville perché, come Columbus, è un bastione del progressismo in uno Stato conservatore.
Tischauser si aspetta che questi gruppi intensificheranno le loro manifestazioni, nella convinzione di poter influenzare le politiche non solo nello Stato ma anche a livello federale. E, attaccandosi al trumpismo – che al movimento Maga piaccia o meno –, stanno cercando di spingere i suoi sostenitori ad appoggiare una versione sempre più estrema del loro presidente.