Trump che serve al McDonald’s e il cortocircuito tra realtà e finzione

Ph. Doug Mills / The New York Times via Ap

di Antonio Gurrado (ilfoglio.it, 22 ottobre 2024)

Grande scandalo poiché Donald Trump ha servito per un quarto d’ora i clienti di un McDonald’s in Pennsylvania, però facendo finta. Nel senso che – spiegano i giornali – il fast food risultava chiuso e gli avventori erano stati convocati in loco appositamente selezionandoli fra sostenitori del Gop. Certo, dal punto di vista meramente definitorio, verrebbe da chiedersi se la finta in realtà non fosse vera.

Di fatto equivaleva a far chiudere il locale noleggiandolo per un evento privato, in cui degli invitati venivano serviti da chi gli pareva, che nella circostanza specifica capitava essere anche candidato alla Casa Bianca. Dal punto di vista della campagna elettorale, poi, la polemica fa sbadigliare, in quanto si tratta di una photo opportunity, ossia della creazione artificiale di un contesto da utilizzare come scenografia per la propaganda; si è sempre fatto, sempre si farà e, sotto questo aspetto, qualsiasi campagna elettorale a ogni latitudine andrebbe considerata finta dall’inizio alla fine.

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