Usa 2024: Elon Musk ha diffuso finora 50 post bufala su X

Ph. Christian Marquardt / Pool – Getty Images

(ansa.it, 9 agosto 2024)

Secondo un nuovo rapporto dell’organizzazione no profit britannica Center for Countering Digital Hate, Elon Musk ha diffuso informazioni errate sulle elezioni statunitensi e sulla campagna presidenziale dei democratici in almeno 50 post sul social X. Come riporta Engadget, il ceo del centro, Imran Ahmed, sottolinea che l’assenza di una verifica dei fatti dimostra che l’attività di Musk nel contenere la diffusione delle bufale «sta fallendo, con il parallelo aumento del rischio di portare alla violenza nel mondo reale».

Il rapporto cita 50 post pubblicati sull’account X di Musk dal 1° gennaio al 31 luglio di quest’anno, contenenti affermazioni sulle elezioni che sono state dimostrate false da fact-checker indipendenti. I post vanno dalle accuse ai democratici di aver importato elettori per ottenere più voti alla promozione di teorie cospirative, secondo cui il sistema elettorale americano è vulnerabile alle manomissioni.

Rispetto alla prima bufala, il sito di fact-checking Politifact ha ricordato i 3,6 milioni di immigrati fatti uscire dagli Stati Uniti sotto l’amministrazione del presidente Biden tra il febbraio del 2021 e il settembre del 2023. Sulle attività di voto, il Brennan Center for Justice, un istituto di diritto e politica senza scopo di lucro, ha definito i casi di frode elettorale «estremamente rari» e ha osservato che tutti gli Stati hanno «vari livelli di sicurezza per proteggersi dagli illeciti».

Uno dei post di Musk presenta persino un deepfake generato dall’IA della candidata democratica e attuale vicepresidente Kamala Harris che dice: «Sono il tuo candidato democratico alla presidenza perché Joe Biden si è finalmente reso conto di dover lasciare il passo alla senilità». Stando al rapporto, i 50 tweet sono stati visualizzati in totale circa 1,2 miliardi di volte su X. Sulla base di ciò, Ahmed ha chiesto di ritenere le società di social media «responsabili dei contenuti diffusi allo stesso modo di qualsiasi giornale, emittente o azienda in America».

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