di Yaryna Grusha (linkiesta.it, 26 luglio 2024)
A partire dall’invasione russa su larga scala, l’Ucraina ha continuato a ribadire, spesso inascoltata, che ogni ambito, oltre a quello militare, è direttamente collegato alla guerra. Attraverso vari esempi, infografiche, dati numerici e storie personali, gli ucraini hanno cercato di confutare la tesi dello sport al di fuori della politica. Gli atleti ucraini sono scesi in campo con grande difficoltà, confrontandosi con gli atleti russi e rifiutando almeno di stringere loro la mano.
Un esempio è stata la tennista Marta Kostyuk, fischiata dagli spalti del Roland Garros dopo aver perso contro la bielorussa Irina Sabalenka per non aver stretto la mano all’avversaria. Un episodio simile ha scatenato uno scandalo a Milano durante il campionato mondiale di scherma nell’estate del 2023, quando la schermista e campionessa olimpica ucraina Olha Kharlan è stata squalificata per non aver stretto la mano alla russa Anna Smirnova. Successivamente la Smirnova è stata ammessa al campionato come atleta senza bandiera e come neutrale; tuttavia, la commissione non ha preso in considerazione il fatto che suo fratello serve nell’esercito russo (lei stessa su Instagram aveva espresso sostegno all’esercito russo e a suo fratello). Dopo un reclamo, Olha Kharlan è stata reintegrata nella competizione con una licenza automatica per le Olimpiadi del 2024.
Nel marzo del 2024, durante un bombardamento sulla città di Mykolayiv, è stata uccisa la madre dell’atleta ucraina Olena Sivanych. In quel momento, la saltatrice sul tappeto elastico si trovava a Cottbus, in Germania, per ottenere la licenza per partecipare alle Olimpiadi del 2024 a Parigi. La coppia di atleti ucraini, entrambi campioni olimpici, il nuotatore Mykhaylo Romanchuk, grande amico di Gregorio Paltrinieri, e sua moglie, la saltatrice in lungo Maryna Bekh-Romanchuk, si trovavano in Ucraina al momento dell’invasione russa. Hanno aperto le porte della loro casa a tutti gli sfollati provenienti dalle regioni sotto attacco. Il padre di Mykhaylo serve nell’esercito ucraino.
Per la Russia, lo sport non è mai stato separato dalla politica ma è sempre stato un palcoscenico per esercitare la sua influenza a livello internazionale. Basti pensare alle Olimpiadi di Sochi, segnate dallo scandalo del doping emerso successivamente, quelle stesse Olimpiadi che, nell’inverno del 2014, hanno temporaneamente rallentato l’invasione russa in Crimea e nell’Ucraina orientale. Ricordiamo anche il ginnasta russo Ivan Kulyak, che è salito sul podio con la “Z”, simbolo dell’invasione russa, accanto al ginnasta ucraino Illya Kovtun, vincitore della gara a Doha nel marzo 2022.
La stragrande maggioranza degli atleti russi fa parte di qualche corpo militare e solo pochi hanno avuto il coraggio di esprimersi contro la guerra. Purtroppo, alle Olimpiadi di Parigi parteciperanno anche coloro che hanno apertamente sostenuto la guerra, come Zavur Uguev, Madina Taimazova, Inal Tasoev, Maksim Khramtsov, Vladislav Larin e Tatiana Minina, che sono stati ammessi dal comitato olimpico come atleti neutrali. La presenza di questi atleti verrà strumentalizzata dalla Russia per ripulire la propria reputazione dai crimini di guerra commessi in Ucraina.
Per gli ucraini, lo sport non è mai stato separato dalla politica e dalla guerra. Oltre cinquecento strutture sportive sono state distrutte a causa dei bombardamenti russi (di cui solo ottantuno sono state ricostruite), con parenti e amici uccisi nelle loro case e al fronte, e con l’impossibilità assoluta di allenarsi in condizioni normali tra sirene di allarme e mancanza di elettricità. Alcuni atleti sono stati chiamati alle armi, altri sono diventati volontari per proteggere le loro case. A febbraio del 2024 si stimava che quattrocentocinquanta atleti ucraini fossero stati uccisi in guerra, e il quaranta per cento degli atleti ucraini è stato costretto a lasciare le proprie case.
Con questo bilancio la Nazionale atletica ucraina arriva a Parigi, dove, nonostante tutte le difficoltà e la presenza di vari atleti russi ammessi con storie non molto trasparenti, cercherà di lottare per il podio. L’Ucraina sarà rappresentata da centoquaranta atleti in ventitré discipline diverse, il numero più basso di partecipanti nella sua storia olimpica. Ad esempio: a Londra, nel 2012, l’Ucraina era rappresentata da duecentoquarantacinque atleti. Per la prima volta, gli atleti ucraini parteciperanno alle discipline di Breaking e Arrampicata Sportiva.
Per la prima volta l’Ucraina come nazione ha partecipato alle Olimpiadi invernali del 1994 a Lillehammer, in Norvegia. In quell’occasione la pattinatrice ucraina Oksana Baiul conquistò l’oro ma in Norvegia non era ancora pronto il nastro con la registrazione dell’inno nazionale ucraino, essendo il Paese indipendente solo dal 1991. Il miglior risultato come Nazionale olimpica l’Ucraina l’ha ottenuto nel 1996 ad Atlanta, con l’esordio ai giochi olimpici estivi, arrivando nona nella classifica finale. A Sydney l’Ucraina si classificò ventunesima, ad Atene nel 2004 dodicesima, a Pechino nel 2008 dodicesima, a Londra nel 2012 quattordicesima, a Rio nel 2016 trentunesima e a Tokyo nel 2021 quarantaquattresima. Come si può vedere, la Nazionale olimpica ucraina ha iniziato la sua discesa dopo l’invasione russa in Crimea e nell’Ucraina orientale nel 2014.
Il numero maggiore di atleti ucraini, venticinque, sarà rappresentato nell’atletica leggera. Ricordiamo anche la saltatrice in alto Yaroslava Mahuchikh, campionessa olimpica, che ha battuto il record mondiale con un salto di 2.10 metri il 7 luglio a Parigi, per la prima volta dopo trentasette anni. Alcuni atleti ucraini, già campioni olimpici, cercheranno di tornare sul podio: nel pugilato Oleksandr Khyzhnyak, nella lotta Zhan Belenyuk, Parviz Nasibov, Iryna Kolyadenko, nel canottaggio Anastasiya Kozhenkova, nella canoa Lyudmyla Luzan e Anastasiya Rybachok, nella ginnastica sportiva Oleh Vernyayev e Ihor Radivilov, nel judo Darya Bilodid, nell’atletica leggera Yaroslava Mahuchikh, nel nuoto Mykhaylo Romanchuk, nel tiro a segno Maryna Kostevych e Sehiy Kulish, nel tennis Elina Svitolina e nella scherma Olha Kharlan.
La Nazionale olimpica ucraina ha scelto lo slogan per queste Olimpiadi: “The Will to Win” (La voglia di vincere). Il podio olimpico, come quello degli Europei, sarà utilizzato non solo per le soddisfazioni sportive individuali, ma anche per trasmettere un messaggio chiaro e non manipolato. Un messaggio che ricorda a tutti le condizioni difficili in cui si trovano gli atleti ucraini, insieme a tutti gli altri cittadini, a causa dell’aggressione russa. Vogliamo sentire l’inno dell’Ucraina e vedere la bandiera giallo-blu sulle spalle degli atleti ucraini che sono arrivati a Parigi superando tutte le difficoltà fisiche, morali e organizzative.