(repubblica.it, 8 luglio 2024)
Non è la prima volta che finisce sotto i riflettori Noora Fagerström, deputata finlandese che nei giorni scorsi è tornata al centro del dibattito per una foto di nudo apparsa sull’Helsingin Sanomat, quotidiano diffuso in diversi Paesi scandinavi. Già in passato la politica, entrata in Parlamento a soli 25 anni nel Partito di Coalizione Nazionale vicino alla destra liberale e conservatrice, era finita nel mirino dei contestatori.
Fondatrice con il marito della catena Juice Jungle che in tutto il Paese conta decine di negozi che vendono frullati, ha partecipato al reality Diili, una sorta di reality finlandese in cui degli imprenditori di successo danno consigli a chi vuole lanciarsi nel business. Il successo di Fagerström l’ha portata anche a rilasciare diverse interviste sui temi dell’imprenditoria e più di una volta si è lasciata scappare affermazioni classiste, come, per esempio, quella apparsa sul tabloid Iltalehti, in cui, parlando di welfare, ha detto che fossero giusti tagli ai più agiati ma anche ai lavoratori meno abbienti, rei di «essersi impegnati meno» nella scalata sociale. Una dichiarazione non digerita dalla popolazione con reddito medio e basso.
Ma dove non è arrivato il classimo, ha potuto il sessimo. Nei giorni scorsi, infatti, critiche spesso sessite e machiste si sono alzate contro la scelta della Fagerström di apparire nuda nella rubrica Anima e corpo del quotidiano finlandese. Prima di lei molti altri personaggi di spicco erano stati protagonisti di quello spazio, in cui si parla principalmente del rapporto con il corpo, ma nessuno prima d’ora aveva deciso di rivelarsi senza veli. L’idea al centro del servizio è la body positivity, accettare il proprio corpo e i propri limiti. «Mi piace il mio corpo» afferma nell’intervista, «nonostante un’ernia alla schiena e la scoliosi. Ho gambe robuste che mi piacciono, ma ossa fragili che non mi permettono di mettere tacchi alti».